In ascolto – Ester

milanoOggi è la Giornata Nazionale del dialogo ebraico – cristiano e come ogni anno sono molti gli eventi organizzati sul territorio nazionale, che vedono l’intervento di studiosi e di religiosi di entrambe le fedi, invitati a confrontarsi su un testo scelto dall’Ufficio Nazionale per l’Ecumenismo. La giornata 2019 è dedicata al rotolo di Ester, la regina bella e saggia che nell’antica Persia, alla corte del re Assuero, salvò il popolo ebraico dalla strage, svelando il complotto ordito dal malvagio Amman.
Il testo biblico è stato fonte di ispirazione per la letteratura, l’arte, il teatro e la musica. Fin dall’antichità si sviluppano diverse melodie tradizionali, che il musicologo Avraham Tzvi Idelsohn divide in due aree: da un lato Yemen, Persia, Siria e Carpentras e dall’altro Iraq, area orientale e Marocco.
In Occidente, a partire dal XIV secolo sono in molti a cimentarsi con la composizione di mottetti; tra loro vi è Palestrina, autore di un dialogo tra Ester e Assuero in forma di mottetto a 5 voci (1575).
Nei secoli XVII e XVIII vediamo la produzione di oratori importanti, come Gli sponsali d’Ester, di G. Legrenzi (1676), Ester liberatrice del popolo ebraico di Stradella (1677) ed Ester di Handel, un’opera dalla storia interessante: nasce nel 1718 come dramma da camera e vede negli anni successivi alcune rivisitazioni. Più completa è la versione del 1720, composta per il Duca di Chandos e destinata agli spettacoli privati che il nobile ospitava a Cannons.
Lungo il 1800 vengono realizzate diverse versioni operistiche e la versione teatrale di Racine diventa lo spunto per diversi compositori di musica corale, ma l’opera forse più interessante è Esther de Carpentras di Darius Milhaud, opera bouffe su libretto di Armand Lunel, che a sua volta attinge alla tradizione medioevale di testi recitati (in stile purimshpiel) in Provenza. Viene composta tra 1925 e 1927 ma vedrà il debutto solo nel 1938 a Parigi.
La storia è ambientata nella juiverie di Carpentras. È Purim e la comunità si prepara ad allestire una commedia e si rivolge al giovane vescovo per chiedere il permesso di rappresentazione. Questi concede sì il permesso ma il suo assistente, il perfido Vaucluse (personificazione di Amman) cerca di convincerlo a convertire in massa tutti gli ebrei.
La storia ha lieto fine, proprio come nel testo biblico, grazie all’intervento di Hadassa presso il giovane vescovo.
Consiglio d’ascolto:


Maria Teresa Milano

(17 gennaio 2019)