Ostia, l’arte per la Memoria
Dieci anni di pietre d’inciampo a Roma. E decima edizione della biennale di Arte in Memoria alla sinagoga di Ostia Antica.
La biennale, dove come tradizione artisti di statura internazionale sono stati invitati a creare lavori sul tema della Memoria appositamente pensati per quello spazio, avrà come protagonisti Ruth Beraha (Milano, 1986), Norbert Hinterberger (Altmünster, Austria, 1949), Zbigniew Libera (Pabianice, Polonia, 1959) e Karyn Olivier (Trinidad e Tobago, 1968). Grandi installazioni collocate negli spazi della sinagoga faranno vivere quel luogo così antico e suggestivo: la lunghissima rotaia di Libera a fianco del cancello; il grande muro-lavagna di Olivier lungo la cancellata che separa la sinagoga dalla strada ad alta percorrenza; la grande buca dove è caduto Golia colpito da Davide di Beraha; l’anomalo capitello poggiato da Hinterberger su una delle quattro alte colonne all’ingresso al luogo di culto. “Polonia, Austria e Italia: la scelta non è casuale. Se vogliamo dare un senso al lavoro che facciamo, non possiamo prescindere da una attenta osservazione e analisi del presente. Populismo, razzismo e xenofobia sono infatti all’ordine del giorno in questi paesi. Fare Memoria, almeno io la penso così, è anche denunciare senza sconti i segnali pericolosi e inquietanti che ci arrivano da tempi incerti come quelli che stiamo vivendo. Noi – afferma Adachiara Zevi, presidente di Arte in Memoria – lo facciamo e continueremo a farlo anche nel segno dell’arte”.
La mostra, aperta al pubblico fino al 14 aprile, è promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali – Parco Archeologico di Ostia antica, si avvale del patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, della Comunità ebraica di Roma e ha il sostegno di Forum austriaco di cultura, Istituto polacco di cultura, American Academy in Rome, Fondazione FS italiane.
(18 gennaio 2019)