#WeRemember, l’eroismo nell’epoca più buia
Due anni vissuti in un fienile con la paura di essere scoperti e deportati dai nazisti. È la storia di Toby Levy, scampata alla Shoah insieme alla famiglia grazie all’aiuto di una donna, Stephanie Struck, e del figlio, il sedicenne Tajeck. “Ci hanno salvato la vita. Non lo scorderà mai”, racconta oggi Toby, una dei volti della campagna #WeRemember lanciata dal World Jewish Congress con il sostegno in Italia dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Tajeck controllava il fienile 24 ore su 24. Ogni singolo giorno era un miracolo”, il ricordo di Toby, nata nel nel 1933 a Chodorof, vicino alla città ucraina di Leopoli, allora parte della Polonia. Dopo aver vissuto sotto l’occupazione dei soldati sovietici a partire dal 1939, gli ebrei della sua città furono richiusi nei ghetti dopo l’invasione nazista nella primavera del 1941. A migliaia furono deportati mentre la sua famiglia si salvò grazie al coraggio di Tajeck e Stephanie. “Ho vissuto nell’epoca più buia. E adesso vivo per raccontarla” ma “non vivrò in eterno”, il messaggio di Toby, con l’invito alle giovani generazioni di raccogliere il Testimone della Memoria e dare un segnale partecipando alla campagna #WeRemember (per partecipare, bisogna fotografarsi con un cartello con la scritta We Remember e postarlo sui propri social con l’hashtag #WeRemember).