Summa divisio
Su Destra e Sinistra si è tanto scritto e, da ultimo, si era cimentato Norberto Bobbio con un suo elegantissimo saggio. Volendo celiare, potrei dire che è di sinistra chi vorrebbe aiutare i diseredati ma, non riuscendoci, si accontenta di aiutare se stesso, mentre chi è di destra ama così tanto i poveri che li moltiplicherebbe all’infinito.
Chissà per quale ragione, mi sembra che tale distinzione sia tramontata; ad esempio, lo statalismo contagia spesso destra e sinistra, ovvero, quelli che, convenzionalmente, consideriamo che siano di destra e/o di sinistra.
Sarebbe stimolante, invece, proporre una nuova distinzione, dividendo i partiti a seconda che, oltre a sostenere legittimamente le loro tesi, trovino o meno il tempo per incitare all’odio, adducendo chissà quali nobili motivazioni.
In effetti, se la civile convivenza è assicurata dalle leggi, è pur vero che il dettato normativo non riuscirà mai a tenere insieme gli animi eccessivamente bellicosi. I sentimenti esacerbati generano consensi, ma nei tempi lunghi, tendono a perdere terreno. Peccato, però, che quel buontempone di John Maynard Keynes abbia chiarito che nei tempi lunghi saremo tutti morti.
Emanuele Calò, giurista