Hezbollah, nemico persistente

niram ferrettiNel teatro metafisico e apocalittico di Hezbollah, il Partito di Dio, nato nel 1982 a seguito dell’operazione israeliana del Libano del sud contro l’OLP, non è solo Israele a rappresentare il male assoluto ma lo sono gli ebrei in quanto tali. L’antisemitismo è una componente persistente della formazione radicale musulmana sciita, mano longa dell’Iran in Medioriente.
Nel 2002, Hassan Nasrallah il segretario generale del partito, disse al giornalista americano Jeffrey Goldberg: “Se cercassimo nel intero mondo delle persone più vigliacche, disprezzabili, deboli e senza nerbo nella psiche, mente, ideologia e religione, non troveremmo nessuno come gli ebrei. Noti, non sto dicendo gli israeliani ma gli ebrei”. Lo stesso Nasrallah che, sempre nel 2002, dichiarò al Daily Star di Beirut, “Se gli ebrei si radunassero in Israele, ci risparmierebbero la fatica di cercarli in giro per il mondo”. Come ha scritto Robert S. Wistrich, nel suo opus magnum, A lethal obsession, Antisemitism from Antiquity to the Global Jihad, “Hezbollah considera chiaramente il suo conflitto con Israele come una lotta per la vita o la morte. Questa lotta è simultaneamente storica, sociale e culturale, con le sue radici in una battaglia lunga tredici secoli tra l’ebraismo e l’Islam“.
L’antisemitismo di Hezbollah è solidale con un altrettanto feroce antiamericanismo, essendo questi i due pilastri della demonologia sciita iraniana post-rivoluzionaria, che vede negli Stati Uniti e in Israele due Satana accoppiati, di cui il secondo minore per entità geografica ma non certo per influenza e potere.
La guida spirituale di Hezbollah, il suo chierico più influente, lo sceicco Muhammad Husayn Fadallah, spiegava come il sionismo null’altro fosse se non la maschera del “giudaismo politico” e che il suo nucleo portante fosse da trovarsi nella continua e invincibile aggressione degli ebrei per i musulmani radicata nel rigetto ebraico di Allah.
Tutto ciò non ha mai impedito che in Occidente, Hezbollah trovasse ammiratori, anche tra file ebraiche di estrema sinistra.
Nel 2009 l’attivista anti-israeliano, ex professore universitario e politologo statunitense Norman Finkelstein, pupillo di Noam Chomsky, imbastiva un’apologia di Hezbollah davanti ad una giornalista libanese palesemente spiazzata da ciò che il suo ospite stava dicendo, ovvero che l’antagonismo di Hezbollah a Israele andrebbe inteso come una lotta per non soccombere alla “schiavitù” inevitabile che verrebbe imposta al Libano da parte di Israele e degli Stati Uniti, dipinti come stati guerrafondai e imperialisti interessati ad estendere il proprio dominio sulla regione. L’anno dopo sarebbe stato il turno del suo mentore
E se c’è chi, come il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo il suo ritorno da Israele ha definito Hezbollah una organizzazione terroristica, come è considerata dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea, dall’Australia e finanche dalla Lega Araba, c’è chi, come l’ex Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che nel 2006 andava a braccetto per le strade di Beirut con un deputato del partito perché Hezbollah era “un interlocutore necessario per la pace”, lo rimprovera. D’altronde, i tunnel recentemente scoperti e costruiti da Hezbollah grazie ai copiosi finanziamenti iraniani, che dal Libano facevano il loro ingresso in Israele, non sono stati fatti costruire per iniziative atte a introdurre nello Stato ebraico ceste di fiori e frutta.
Sicuramente, per i distratti, non per gli appassionati della malafede il consultare cosa pensa specificamente l’Unione Europea di Hezbollah, potrebbe essere utile, laddove il Regolamento d’esecuzione (UE) 2018/468 del Consiglio del 21 marzo 2018 che attua l’articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 2580/2001 relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone ed entità, destinate a combattere il terrorismo, e che abroga il regolamento di esecuzione (UE) 2017/1420, continua ad inserire fra gli organismi terroristici l’«Ala militare di Hezbollah» («Hizballah Military Wing») [alias «Hezbollah Military Wing», alias «Hizbullah Military Wing», alias «Hizbollah Military Wing», alias «Hezballah Military Wing», alias «Hisbollah Military Wing», alias «Hizbùllah Military Wing», alias «Hizb Allah Military Wing», alias «Consiglio della Jihad» (e tutte le unità che dipendono da essa, compresa l’Organizzazione per la sicurezza esterna)].
Ma per chi, in Occidente, persiste nel considerare Israele uno Stato canaglia e l’Iran e i suoi addentellati un partner per la pacificazione in Medioriente, l’impegno costante è sempre e solo quello di mistificare la realtà.

Niram Ferretti