L’appello del World Jewish Congress“Facciamo sapere ai giovaniil contributo ebraico all’Europa”
Il World Jewish Congress chiede maggiore attenzione al mondo della scuola nello spiegare il contributo ebraico dato alla costruzione dell’Europa e all’insegnamento della storia della Shoah. Una richiesta arrivata in seguito alla pubblicazione di uno speciale rapporto che ha rilevato che 1 europeo su 4 non considera l’antisemitismo come un problema. Il rapporto è stato lanciato in occasione di un evento speciale al Museo ebraico del Belgio dal Commissario europeo per la giustizia, Věra Jourová. La relazione misura la percezione dell’antisemitismo da parte dei cittadini di tutti i ventotto Stati membri dell’Unione Europea ponendo una serie di domande sulle manifestazioni di antisemitismo, educazione e consapevolezza, in cui si afferma che il 50% degli europei ritiene che l’antisemitismo sia un problema nel proprio paese. Ciò contrasta con i risultati di una recente indagine condotta dall’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali, secondo la quale l’85% degli ebrei in 12 Stati membri considera l’antisemitismo un problema serio. Commentando i risultati, il vice presidente esecutivo del Wjc Robert Singer ha sottolineato che “essendo stato per decenni coinvolto nella promozione dell’educazione ebraica a livello internazionale, mi è chiaro che occorre porre una rinnovata enfasi sull’educazione alla storia ebraica e della Shoah. Mentre l’UE e i suoi Stati membri hanno effettivamente compiuto passi importanti per proteggere le loro comunità ebraiche, va sottolineato che senza istruzione, la società europea in generale rischia di trascurare il veleno dell’antisemitismo che permane in così tanti settori della vita pubblica. Continueremo a lavorare insieme all’UE e agli Stati membri per l’attuazione pratica della recente dichiarazione del Consiglio dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo”. È stata anche ricordata la campagna lanciata nelle scorse ore #WeRemember: un invito rivolto a tutti a fotografarsi con un cartello con su scritto We Remember e postarlo poi sui propri profili social per dare un segnale di impegno nella tutela della Memoria (alcune fotografie sono proiettate anche all’ingresso di Auschwitz e lo saranno fino al 27 gennaio).