NARRATIVA PER RAGAZZI Il coraggio dell’infermiera Jolanta

giuntinaRenata Piątkowska / TUTTE LE MIE MAMME / Giuntina

“Ogni giorno il signor Bauman viene al parco e appena sente la stanchezza si siede sulla panchina. Sembra stia sonnecchiando ma lui non dorme e probabilmente nessuno di voi indovinerebbe a cosa sta pensando. Un giorno ha cominciato a raccontarmi la sua storia…”.

La storia che il signor Bauman racconta è quella, ispirata a fatti realmente accaduti, di Szymon Bauman, bambino che viveva nel ghetto nazista di Varsavia, anticamera della deportazione anche per migliaia di bambini. Un giorno, alla porta di casa, bussa l’infermiera Jolanta e convince sua madre ad affidarle il figlio, per salvarlo da una morte pressoché certa. Szymon, dopo essere stato portato fuori dal ghetto con grande rischio, viene nascosto presso varie famiglie e riesce così a salvarsi, grazie al coraggio delle sue nuove “mamme”, che di volta in volta lo accoglieranno: Maria a Varsavia, Ania a Otwock, e la stessa Jolanta, alla quale aveva promesso di ubbidire sempre.

Solo dopo molti anni Szymon Bauman verrà a sapere che l’infermiera Jolanta in realtà si chiamava Irena Sendler. E che, oltre a lui, aveva salvato dalla deportazione tanti altri bambini ebrei.

La vicenda è raccontata nel volume per ragazzi illustrato “Tutte le mie mamme”, di Renata Piątkowska, edito da Giuntina e presentato nel nuovo numero di Dafdaf. Un piccolo libro toccante, pieno di momenti drammatici, di solidarietà, ingegno e vita. In cui si narrano anche le storie di altri bambini salvati dalla Sandler, e in cui appare anche una cagnetta, Scepsi, che faceva la guardia durante la fuga dei bambini.

Irena Sendler, infermiera e collaboratrice della Resistenza polacca, salvò più di duemila bambini ebrei, ed è una delle più note Giuste tra le Nazioni, il titolo attribuito dal Memoriale della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme a coloro che hanno salvato la vita di ebrei durante la Shoah, a rischio della propria. Ha ricevuto in seguito molti altri riconoscimenti, tra i quali il più alto riconoscimento dello stato polacco, l’Ordine dell’Aquila Bianca. E’ stata inoltre candidata a ricevere il Premio Nobel per la Pace.

Marco Di Porto