Roma – Il segno di Debenedetti
“Riesce a darci tutto ciò che avremmo potuto aspettarci da uno scrittore della famiglia di Defoe e Manzoni: sgomento della ragione di fronte alla furia irrazionale, carità religiosa, pietà storica, strazio esistenziale”.
È quanto Alberto Moravia diceva di Giacomo Debenedetti, il grande scrittore, saggista e critico letterario che, mentre nel Nord Italia ancora imperversava il nazifascismo, in 16 ottobre 1943 tempestivamente raccontò il giorno più buio degli ebrei romani. Fu la rivista “Mercurio” a pubblicare il suo scritto, nel dicembre del 1944. A 75 anni da quelle pagine sofferte e potenti, un’opera che continua a suscitare riflessioni.
Ne è una prova l’affollata sala che ieri, alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, ha fatto da sfondo a un evento in suo onore.
“Rileggendo questo testo, siamo portati a riflettere sul tema dell’indifferenza” ha esordito il direttore della Biblioteca Nazionale Andrea De Pasquale. Diverse, ha annunciato, le iniziative in cantiere per ricordare l’autore. L’intenzione è infatti quella di farlo entrare tra gli scrittori cui è dedicato un approfondimento nello Spazio Novecento di recente inaugurazione. Mentre prossimamente si svolgerà una cerimonia a Cortona, in ricordo della famiglia che diede accoglienza ai Debenedetti al tempo delle persecuzioni.
“In queste sale – ha detto Gemma Guerrini, in rappresentanza del Comune – ho dialogato con i libri di Debenedetti. 16 ottobre 1943 in particolare ci richiama alla difesa dei valori e alla consapevolezza che essi sono lo strumento per combattere i pregiudizi. Il suo lascito è un ausilio fondamentale per le istituzioni e tutti i cittadini. Un messaggio contro le discriminazioni, esplicite o meno”.
Come rappresentato dall’assessore UCEI Livia Ottolenghi, la testimonianza sul 16 ottobre costituisce un approccio imprescindibile a quei temi. “Il 16 ottobre – ha affermato – è per noi ebrei romani il momento del prima e del dopo. Una ferita insanabile, che le pietre d’inciampo che gradualmente si stanno collocando in diversi quartieri ci stanno rendendo in tutta la sua estensione”. Non scontata, ha anche ricordato, l’immediatezza di questa testimonianza pubblicata a guerra in corso.
Nel corso dell’incontro sono stati letti brani tratti da 16 ottobre 1943, ma anche da Diario del Cegliolo. Cronaca della guerra in comune toscano: giugno-luglio 1944, di Renata Orengo Debenedetti, a cura di Andrea Caterini e Lidia Ciabattini.
Ad intervenire anche Eleonora Cardinale, Elisa Guida, Elisa Debenedetti, Antonio Debenedetti e Marco Debenedetti.
(29 gennaio 2019)