Shir shishi – Istruzioni per l’espatrio clandestino
Ecco una lirica sempre attuale del grande poeta Dan pagis sopravvissuto ragazzo alla Shoah e mancato nel 1986. A leggere queste poche righe viene in mente che una volta sei profugo tu, una volta lo è un migrante su una nave fantasma.
Uomo inventato, parti.
Ecco il passaporto.
Ti è proibito ricordare.
Devi corrispondere alle generalità:
i tuoi occhi ora sono azzurri.
Non fuggire con le scintille
tra gli sbuffi della locomotiva;
sei un essere umano e siedi in un vagone. Accomodati.
Il cappotto è decoroso, l’aspetto è dignitoso,
il nuovo nome è pronto nella tua gola.
Parti, parti. Ti è proibito scordare.
(Dan Pagis, Tutte le poesie, hakibbutz Hame’uchad, 1991)
Sarah Kaminski, Università di Torino