Le Leggi razziste in Università,
58 nomi da non dimenticare

Ricorda il personale espulso dall’Università di Torino a causa delle leggi razziali la targa scoperta nelle scorse ore sulla balconata del Palazzo del Rettorato. Un tassello in più di Memoria, che si inserisce in continuità con la mostra inaugurata lo scorso novembre, sempre negli spazi del Rettorato, dal titolo “Scienza e Vergogna. L’Università di Torino e le leggi razziali”.
Un evento significativo, di presa di responsabilità, che ricorda la connivenza dell’Ateneo con il Regime Fascista. A partecipare alla cerimonia, il rettore dell’Università di Torino Gianmaria Ajani, Fabio Levi, in rappresentanza del Polo del Novecento, Enrico Pasini, presidente del Sistema Museale di Ateneo e curatore della mostra e Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino.
La targa, che conta 58 nomi, tra cui quelli di Rita Levi Montalcini e di Arnaldo Momigliano, è così collocata a specchio accanto ai nomi di coloro che rifiutarono tale connivenza cieca. La lapide in questione, affissa nel 2001, è quindi dedicata agli “Insigni maestri”: sono Mario Carrara, Gaetano De Sanctis, Francesco Ruffini e Lionello Venturi “che all’obbedienza fascista preposero integra libertà di coscienza rifiutando invitto resto di un prono consenso giuramento al Regime”. Così l’Università di Torino, riconferma il suo impegno e “vigile raccoglie l’esempio”.
“Le targhe acquistano il significato di pietre d’inciampo – commenta il rettore Ajani – che invitano ogni giorno i molti studenti che frequentano questo luogo, ma anche numerosi turisti e torinesi”, a fermarsi e a domandarsi quale fu il ruolo della nostra Università nel 1938.

Alice Fubini