Le parole del rabbino capo:
“Venezuela, noi con Guaido”
Gli ebrei venezuelani appoggiano la decisione del governo di Israele di riconoscere Juan Guaido come nuovo leader ad interim del Paese, in contrasto all’attuale presidente Nicolas Maduro. A dirlo, ai media israeliani, è stato il rabbino capo del Paese sudamericano Isaac Cohen (nell’immagine in basso). Parole che hanno rotto un silenzio prudenziale che ha caratterizzato la stragrande maggioranza della comunità ebraica venezuelana, più volte minacciata sia sotto Chavez che sotto il suo successore.
Come recentemente raccontato a Pagine Ebraiche da David Kaufmann, un giovane ebreo venezuelano, l’aria si è fatta particolarmente pesante dal 2009, da quando cioè Chavez ha definito Israele “uno Stato terrorista” e rotto i rapporti con lo Stato ebraico. “Ufficialmente – sottolinea David – i suoi discorsi non erano antisemiti ma antisionisti. Ma il clima per la comunità ebraica da allora si è fatto sempre più pesante”. Non si contano gli episodi intimidatori, come l’attacco di quattro poliziotti in borghese alla sinagoga di Caracas di ormai qualche anno fa. Ma anche senza citare i fatti più eclatanti, sono le costanti intimidazioni, in un paese economicamente e socialmente allo sbando, a pesare nella quotidianità. C’è chi prova ad adottare strategie di resilienza, anche attraverso il Centro Social Cultural y Deportivo Hebraica di recente istituzione che è un punto di riferimento per le diverse anime ebraiche di Caracas. Ma per molti, come testimoniano i flussi migratori dell’ultima decade, che fanno di questa comunità una realtà in significativo decremento demografico, in Venezuela non sembra essere possibile intravedere un futuro.
In tanti hanno scelto di emigrare in Israele, supportati da alcune iniziative ponte tra i due paesi. “In Venezuela oggi la situazione è catasfrofica: violenza in crescita nelle strade e carenza di cibo, medicine, materie prime” sottolineava un paio di anni fa il rabbino Yechiel Eckstein, uno dei protagonisti della rete di assistenza lanciata sotto l’egida del governo israeliano. A beneficiare di questo sostegno migliaia di ebrei venezuelani.
Appena pochi giorni fa Elias Farache, presidente della Confederación de Asociaciones de Israelíes de Venezuela, ha commentato: “La situazione qui è confusa, con due presidenti sulla scena. Per noi ebrei, come per tutti gli altri cittadini, le cose non vanno troppo bene”.
Sarà Guaido l’uomo politico a restituire una speranza?
(4 febbraio 2019)