…Tullia
Nelle scorse ore abbiamo onorato il centenario della nascita di Tullia Zevi, celebrato al Quirinale alla presenza del Presidente Mattarella con uno straordinario concerto per arpa, lo strumento suonato da Tullia Zevi nella sua giovinezza. Fra le tante cose dette da lei o intorno a lei negli anni, una mi ha oggi, rileggendola, colpita in modo particolare. Parlando del suo ritorno dagli Stati Uniti in Italia nel 1946, scriveva di essere tornata per dare il suo contributo alla rinascita delle comunità ebraiche, ma anche alla rinascita dell’Italia libera e democratica. Lo noto perché nella riflessione storica intorno al mondo ebraico italiano del dopoguerra, si è soliti sottolineare una sorta di scissione fra quanti, fra gli ebrei, diedero il loro contributo alla ricostruzione dell’ebraismo italiano e quanti, invece, preferirono impegnarsi nella politica del Paese. Primo esempio fra tutti, quello di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Nazionale Costituente. Sembra invece che Tullia Zevi si fosse proposta entrambi gli obiettivi. E li ha realizzati appieno.
Anna Foa, storica