Una maglia per Arpad WeiszBologna e Inter unite nel ricordo
Uno scambio di maglie particolare, per celebrare un grande allenatore dal tragico destino. È quello andato in scena allo stadio San Siro di Milano dove prima dell’incontro tra Inter e Bologna, le due società hanno onorato la memoria di Arpad Weisz, allenatore ucciso dal nazismo che vinse uno scudetto con l’Ambrosiana e due con il Bologna negli anni ’30. Lo hanno fatto scambiandosi una maglia con impresso il nome di Weisz e il numero 18, che in ebraico – nella Ghematria – corrisponde alla “vita”. A partecipare all’iniziativa, tra gli altri, i dirigenti nerazzurri Alessandro Antonello e Giuseppe Marotta, Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, alcuni ragazzi dell’Hashomer Hatzair, il vicedirettore di Sky Sport Matteo Marani (che ha ricostruito la storia di Weisz in un libro), e Ferruccio De Bortoli, presidente onorario della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. Proprio al Memoriale aprirà il prossimo 25 febbraio la mostra “Arpad Weisz, se il razzismo entra in campo” a cura di Vinceza Maugeri, direttrice del Museo ebraico di Bologna: ad annunciarlo un video, lanciato allo stadio durante la partita.
Weisz aveva solo 34 anni e tutt’ora è il più giovane allenatore ad aver condotto una squadra di Serie A alla conquista del titolo. Fu tra l’altro lo scopritore di Giuseppe Meazza. Successivamente, alla guida del Bologna, conquistò altri due scudetti nel 1935-’36 e nel 196-’37 e il Trofeo dell’Esposizione Universale di Parigi, l’equivalente dell’attuale Champions League, surclassando in finale gli inglesi del Chelsea 4-1.
Anche le altre squadre di Arpad Weisz Alessandria, Bari e Novara, hanno voluto ricordare il grande tecnico ungherese e hanno inviato una delegazione e la maglia del club personalizzata nella medesima maniera. “Poterlo ricordare dentro uno stadio, in un momento storico in cui cori, striscioni e immagini razziste si stanno facendo strada tra le tifoserie, ha avuto davvero un significato speciale – sottolinea Joseph Jona Falco, dell’Hashomer Hatzair Milano –
Il Movimento quest’anno si è dedicato molto alla storia di Arpad Weisz, infatti, pochi giorni prima, ha preso parte ad un altro evento, all’interno del Carcere di San Vittore, sempre in memoria dell’allenatore. Ci auguriamo dunque che lo sport possa trasmettere valori sani e che gli stadi non si trasformino in luoghi di solo odio, rabbia e violenza. Nella speranza di aver imparato dalla storia”.