Elan Carr, inviato speciale Usa
per la lotta all’antisemitismo

carrIl presidente Usa Donald Trump ha nominato l’avvocato Elan Carr come nuovo inviato speciale americano nella lotta all’antisemitismo. Ex procuratore penale e riservista dell’esercito americano, Carr “è un esperto di antiterrorismo” che “ha svolto un ruolo di primo piano nella difesa della sicurezza del popolo ebraico in patria e all’estero”, le parole del Segretario di Stato Mike Pompeo nell’annunciare la nomina che copre così un incarico rimasto vacante per due anni. Una scelta accolta con favore nel mondo ebraico americano: per l’Anti-Defamation League (Adl), è positivo il fatto che il nuovo inviato nella lotta all’antisemitismo abbia “esperienza nel perseguire crimini motivati dall’odio, omicidi e altre attività criminali”. “Confidiamo che Elan Carr sarà in grado di portare a termine le impegnative responsabilità che lo attendono con attenzione e diligenza”, il commento del presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder. “L’antisemitismo è in aumento in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti, ed è assolutamente importante che questa questione globale sia trattata con la serietà che merita. Gli Stati Uniti sono stati a lungo leader nella lotta contro l’antisemitismo e, nominando l’inviato speciale, il Presidente Trump ha compiuto un passo positivo e forte per riaffermare la leadership morale del suo governo in materia e rassicurare le comunità ebraiche che gli Stati Uniti sono al loro fianco”, ha aggiunto Lauder.
Secondo Jonathan Greenblatt, direttore nazionale dell’Adl, “Carr conosce fin troppo bene il flagello dell’odio. Suo nonno è stato imprigionato dopo un processo antisemita in Iraq, dove Elan in seguito ha prestato servizio come avvocato dell’esercito americano”. Il nonno materno di Carr fu infatti imprigionato in Iraq nel 1948 per cinque anni in una forma di distorta rappresaglia per la nascita di Israele. Secondo quanto raccontato dal nipote, fu condannato con l’accusa di diffondere propaganda comunista e per aver chiamato i testimoni musulmani “bugiardi”. Nel 1950, con il nonno in prigione, la famiglia materna si trasferì in Israele dove la madre prestò servizio nell’intelligence militare per poi trasferirsi a New York, laurearsi in studi mediorientali e islamici e incontrare il padre di Elan.
Carr ha servito, come si diceva in Iraq, nel 2004: oltre ad analizzare le minacce e raccomandare azioni militari, si è occupato di perseguire i combattenti nemici davanti ai giudici iracheni presso la Corte penale centrale. Tornato negli Stati Uniti, Carr ha lavorato presso l’ufficio del procuratore distrettuale aggiunto della Contea di Los Angeles, occupandosi delle gang criminali.