sapienza…

“Essi faranno un’arca di legno la cui lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza un cubito e mezzo e la sua altezza un cubito e mezzo” (Esodo 25,10). L’arca rappresenta la Torà, le sue misure, definite nelle tre dimensioni con unità incomplete – “due cubiti e mezzo e un cubito e mezzo” – simboleggiano la condizione che deve caratterizzare chi studia la Torà: da un alto c’è la consapevolezza di trovarsi in un percorso di conoscenza che non è mai ultimato, tanto che anche i più grandi Maestri sono definiti con il semplice titolo di “talmidè chakhanim” cioè “allievi dei sapienti”, dall’altro emerge la percezione che il ruolo stesso del maestro si può completare solo attraverso il rapporto con gli allievi: come il discepolo ha necessità del maestro, così pure il maestro ha bisogno del discepolo, di essere sollecitato e stimolato delle sue domande, per alimentare costantemente la freschezza e la vivacità della propria sapienza.

Giuseppe Momigliano, rabbino

(6 febbraio 2019)