…nemici
In ogni tempo i governi insicuri e incerti, ma aspiranti alla realizzazione di nazioni organiche fondate su maggioranze popolari consistenti convinte sulla base di progetti per lo più frutto della propaganda piuttosto che di politiche sensate, hanno scelto di rappresentare gli insuccessi e i problemi interni come difficoltà dovute a pressioni indebite provenienti dalle potenze straniere. Complotti, gruppi economici e finanziari fuori controllo, interessi estranei al bene della nazione. Lo facevano Saddam Hussein come Mussolini, Hitler, assieme a molti altri illustri politici di quel livello. Lo fa oggi Maduro in Venezuela, censurato dalla maggioranza di paesi che non possono accettare l’assenza delle più elementari regole democratiche unita a un insopportabile impoverimento della popolazione di quel paese. Una miseria che ha già provocato più di due milioni di profughi. Modalità politiche non dissimili sono adottate ancora oggi da altri paesi. Ce n’è uno il cui governo da quasi un anno indica nell’Europa il principale nemico, sceglie una politica di isolamento internazionale a vari livelli rifiutandosi di partecipare a conferenze internazionali sulle migrazioni, mandando attori comici a presidiare il più importante organismo internazionale che veglia sui beni culturali e ambientali, e infine interviene nelle politiche sociali dei paesi limitrofi (amici) appoggiando frange violente e antidemocratiche. Quando si indica in nemici esterni la causa del proprio isolamento ci si inoltra in una strada pericolosa che la storia ha già conosciuto a più riprese. Una scelta che va evitata e scoraggiata, a costo di perdere qualche voto per strada.
Gadi Luzzatto Voghera, storico