chiese…
Alcuni Rishonim considerano la chiesa, le immagini in essa e il culto che vi si pratica Avodah Zarah, altri sono meno restrittivi (Tosfot Sanhedrin 63b secondo Rabbenu Tam), partendo dal presupposto che si possono considerare idolatri soltanto coloro che rigettano totalmente il monoteismo e le leggi noachidi, come i popoli cananei. Il Cristianesimo non rientra quindi in questa categoria, poiché rispetta le leggi noachidi e il monoteismo, seppur combinando questo ultimo con alcune ideologie estranee. Molti Acharonim ritengono quindi che questo non possa considerarsi idolatria per un noachide (Ramah, Orach Chajim 156; Pischei Tshuvah, Yoreh Deah 147, 2; Mor UKetziah 224; Shoel UMeshiv Tanina 1, 5; Shulchan Aruch, Yoreh Deah 148, 12). Nonostante sia permesso ad un noachide il Shituf (monoteismo non proprio puro) in riferimento al culto, questo rimane proibito all’ebreo. Per questo motivo l’ebreo non può entrare in una chiesa, in quanto luogo di culto non puramente monoteista per un ebreo (anche se permesso al non ebreo). (Si veda a tal proposito: Iggheroth Moshe Yoreh Deah 3, 129; Yechaveh Daath 4, 45; Binian Tzion 1, 63; Tzitz Eliezer 14, 91; Darkeh Tshuvah 150, 2; Ramah Yoreh Deah 149, 2). Il fatto che la funzione sia in corso o meno sembrerebbe qui irrilevante in merito alla nostra questione (anche in relazione all’opinione più facilitante), al di fuori del fatto che alcuni decisori parlano di poter attraversare il cortile davanti alla chiesa (o sostarvi) a condizione che non vi sia la funzione in corso…
Paolo Sciunnach, insegnante
(11 febbraio 2019)