Dossier Comics&Jews
Herzl, maestro di libertà

È il 1882. Ilia Brodsky, ebreo in fuga e senza terra, orfano del mondo degli Shtetl e dei pogrom, attraversa l’Europa con sua sorella Olga. A Vienna incontra il giovane giornalista Theodor Herzl, un dandy che comincia ad avere successo nel mondo delle lettere. Questo incontro frettoloso con l’uomo che immaginerà qualche anno più tardi il futuro Stato ebraico cambierà la sua vita. Da Londra, dove Brodsky frequenta gli ambienti anarchici dell’East End, a Parigi, Ilia si mette a raccogliere informazioni su Herzl. Perché mai questo ebreo assimilato, colto, di successo, perfettamente integrato nella Vienna degli Asburgo, ha sposato la causa dei suoi fratelli diseredati e senza patria, di cui dice di avere vergogna? Quali sogni, quali ragioni intime, hanno condotto Herzl a lavorare sul progetto di un Paese declinato al futuro, una nazione in cui tutti sarebbero stati infine protetti dalle violenze della storia? In che cosa consiste questo sogno sionista nell’Europa all’alba del Ventesimo secolo che corre a testa bassa verso la propria distruzione? Attraverso il racconto di due destini opposti e stranamente simmetrici, Alexander Pavlenko e Caille De Toledo hanno realizzato un romanzo grafico potente e capace di mettere a confronto due versanti del pensiero ebraico: la tradizione dell’esilio HERZL- UNE HISTOIRE EUROPÉENNEcontro l’aspirazione alla Terra promessa. Nel momento in cui l’Europa del XXI secolo attraversa delle nuove crisi nazionaliste e identitarie e si chiude a coloro che cercando rifugio riparte una riflessione, con la voce di Ilia Brodsky, per immaginare un paese capace di accogliere coloro che hanno perduto tutto. Un romanzo di grande potenza narrativa, ricco di dettagli storici e documentato, sostenuto dai suggestivi disegni di Alexander Pavlenko, un artista russo che utilizza la lezione del teatro delle ombre di Chagall, in nero, ocra e ecru. Il libro è straordinario nella sua testimonianza di un sionismo ancora fresco, ancora vivo nelle sue origini tumultuose e impetuose. E nel suo ritratto drammatico e doloroso di personalità, quella di Herzl prima fra tutte, troppo a lungo rimaste chiuse nell’agiografia e nel manierismo delle retoriche e delle antiretoriche ideologiche. Giornalista di prim’ordine, cittadino dell’impero dei popoli e delle minoranze che segnò la strada della convivenza, della prosperità e della democrazia, viennese per eccellenza, Herzl torna così a estendere la sua mente illuminata e il suo immenso cuore assetato di giustizia e di libertà su ogni sponda del Mediterraneo. Torna ad essere un maestro e un ideologo dell’antiretorica capace di spezzare ancora una lancia per la libertà di tutti i popoli.