Francia-Italia, dopo lo scontro l’ambasciatore rientra a Roma
L’ambasciatore francese in Italia, richiamato la settimana scorsa a causa di una grave tensione tra i due paesi, rientrerà in queste ore a Roma. Lo riferisce il ministero francese per gli Affari europei. “Riparte oggi per Roma”, ha annunciato su Radio Rtl la ministra per gli Affari europei, Nathalie Loiseau. “L’ambasciatore Chistrian Masset – spiega il Corriere – era stato richiamato giovedì scorso dopo che il ministero francese aveva giudicato «inaccettabili i continui attacchi da parte del governo italiano», in particolare dopo la visita del vice premier, Luigi Di Maio, a Parigi per incontrare Christophe Chalencon, uno degli esponenti del movimento dei ‘gilet gialli’”.
Varsavia e Monaco, conferenze di pace e sicurezza. Si è conclusa a Varsavia la Conferenza di pace sul Medio Oriente, che il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, come sottolinea il Foglio, considera un successo. “Il senso di questa due giorni fortissimamente voluta dall’amministrazione Trump nella fredda capitale polacca è tutto nella foto finale – scrive Francesca Paci su La Stampa – in cui, in mezzo ai rappresentanti di oltre 60 nazioni, posano eccezionalmente spalla a spalla Netanyahu, il ministro degli esteri saudita Adel al Jubeir e quello dell’Oman Yusuf bin Alawi, Emirati, Giordania, Algeria, Egitto, Bahrein, Yemen, una bella fetta di mondo sunnita riunita contro quella che il segretario di Stato americano Pompeo definisce ‘la principale minaccia alla stabilità della regione’”. Ovvero l’Iran, vero obiettivo della Conferenza, come ha ricordato il vicepresidente Usa Mike Pence che ha chiesto all’Europa – rappresentata in parte a Varsavia, vista la scelta di diversi paesi di mandare diplomatici di rango inferiore (non l’Italia, per cui era presente il ministro Moavero) – di seguire gli Stati Uniti e non aggirare le sanzioni imposte all’Iran. “L’obiettivo è isolare il regime iraniano. – sottolinea il quotidiano cattolico Avvenire – Una polarizzazione sempre più accentuata se si tiene conto che, in contemporanea, a Sochi è andato in scena un altro vertice, quello tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e i ‘colleghi’ di Russia e Iran, Vladimir Putin e Hassan Rohani”. Quest’ultimo non ha perso occasione per rilanciare falsità e parole d’odio: “La causa principale del terrorismo nella regione sono gli Usa e il sionismo e purtroppo alcuni Stati ricchi di petrolio nella regione finanziano i terroristi”, le deliranti affermazioni di Rohani. Riguardo alle necessità di sanzionare l’Iran, gli Stati Uniti torneranno alla carica in queste ore in occasione della Conferenza per la sicurezza di Monaco, a cui, riporta Repubblica, sarà presente la più grande delegazione Usa di sempre, dal vicepresidente Usa Mike Pence alla speaker della Camera Nancy Pelosi, leader dei Democratici. “Troveranno un’Europa in trincea. – scrive Repubblica – Il discorso della padrona di casa, Angela Merkel, previsto per sabato, sarà un intervento forte a favore del multilateralismo, secondo indiscrezioni. Ma non potrà oscurare il fatto che le due sponde dell’Atlantico sono più distanti che mai”.
Monte Stella, il corso dei lavori. Il Giardino dei Giusti si farà ma ci saranno delle varianti al progetto originario. È quanto sostiene il ministro dei Beni culturali Bonisoli, dopo aver fatto intervenire il ministero per bloccare i lavori al Monte Stella (Corriere Milano). “Sospesi fino a lunedì”, ha detto il ministro, “quando ci sarà una riunione e saranno discusse alcune varianti di questo progetto che renderanno possibile realizzarlo, senza intaccare il valore storico e simbolico del Monte Stella”. I toni conciliatori di Bonisoli hanno poi ceduto il passo a un attacco diretto all’amministrazione milanese, critica verso il ministro: “a Milano di gente nervosa a cui suggerisco della valeriana, che ogni tanto aiuta”. “L’agitazione e le difficoltà di digestione di questi giorni – spiega a Repubblica Milano Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, associazione che cura il Giardino dei Giusti – dipendono da quanto stabilito dal ministro, che non ha mai cercato un contatto con l’associazione per avere chiarimenti sul progetto”. Secondo il Foglio il blocco ministeriale rappresenta “il brodo di coltura in cui spesso sguazzano i comitati ‘no qualcosa’ cari ai grillini, che sono da anni, anche nel caso del Giardino dei Giusti, la clacque di un’insofferenza che è difficile etichettare come solo architettonica”.
Labour e antisemitismo. “Ci sono alcune parti della sinistra, non l’intera sinistra, che hanno un problema con l’antisemitismo, e lo vedete nel loro atteggiamento verso lo stato di Israele”, così l’ex Premier Tony Blair in un’intervista a Sky News, parlando del problema dell’antisemitismo all’interno del partito laburista. Blair ha puntato il dito contro Jeremy Corbyn, che, scrive il Foglio, “in numerose occasioni ha parlato e agito in modo a dir poco antisemita”. Secondo Blair, “C’è, temo, una specie di… alleanza tra il tipo di politica islamica e la sinistra, e non la vedi solo nel Regno Unito, puoi vederla in tutta Europa. E dà origine all’antisemitismo”.
Torino, ebrei e valdesi in piazza insieme. “Da venerdì 15 a domenica 17 febbraio le comunità Valdese ed Ebraica di Torino promuovono le celebrazioni peril riconoscimento dei diritti civili, avvenuto nel 1848 con la promulgazione dello Statuto Albertino. Dopo le positive esperienze degli anni passati, le due comunità coinvolgono il pubblico in un programma di eventi che raggiunge il culmine proprio domenica 17, data della pubblicazione delle Lettere Patenti. “Valdesi ed Ebrei per i diritti di tutti” non è solo il titolo della manifestazione, ma anche il testo che, insieme con il logo, è proiettato sulla Mole Antonelliana da venerdì 15” (Torino Sette).
Segnalibro. Sul Corriere Paolo Salom parla del libro dello storico Roberto Finzi, Breve storia della questione antisemita (Bompiani): “un excursus attraverso le tappe fondamentali della problematica convivenza tra ebrei e cristiani in Occidente, con esempi pertinenti all’universo arabo-islamico”. A otto anni dalla prima pubblicazione, la Nave di Teseo riporta invece in libreria L’enigma di Finkler di Howard Jacobson, come ricorda oggi la Gazzetta del Mezzogiorno. Il Fatto Quotidiano invita invece a leggere Scolpitelo nel vostro cuore (Piemme) di Liliana Segre, racconto per i più giovani della sua storia. Sul Foglio, Vincenzo Pinto presenta il lavoro di Mario Toscano, docente di Storia contemporanea e storico del sionismo, L’Italia racconta Israele 1948-2018 (Viella): “saggio dedicato ai modi in cui le vicende dello stato di Israele sono state descritte dai mass media italiani dalla fondazione sino ai giorni nostri”.
Fratelli a teatro. Iddo Netanyahu, fratello minore del premier israeliano, ha presentato a Baku una sua pièce teatrale dal titolo Meaning e dedicata a Viktor Frankl. Medico e commediografo, lo descrive il Giornale, intervistandolo oggi in merito al progetto teatrale e discutendo con lui di antisemitismo. Secondo Iddo Netanyahu “l’antisemitismo oggi è molto meno pericoloso. Oggi l’unico antisemitismo che minaccia direttamente il popolo ebraico è quello puntato contro Israele con un obiettivo genocida, quello dell’Iran. L’antisemitismo europeo è pericoloso per i singoli: può odiarci, ma non eliminarci”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked