Sergio Frassineti (1929-2019)

Ebraismo italiano in lutto per la scomparsa dell’ingegner Sergio Frassineti, che fu presidente della Comunità ebraica di Roma dal 1989 al 1993 e tra gli artefici della sua ricostruzione dai primi decenni successivi alla fine del secondo conflitto mondiale.
Protagonista dei momenti più significativi e simbolici, come la storica visita al Tempio Maggiore di papa Wojtyla, ma in prima linea anche nei momenti più drammatici, come l’attentato palestinese del 9 ottobre 1982 in cui restò ucciso il piccolo Stefano Gaj Tachè: una figura di riferimento per più generazioni di ebrei romani, che ne hanno potuto apprezzare nel corso di tanti anni la levatura professionale, morale e intellettuale e il costante e incisivo impegno nelle istituzioni ebraiche.
Un impegno che lo stesso Frassineti ricostruisce in una intervista sul sito Memorie ebraiche, che abbraccia l’arco di tutta una vita. Un colloquio da ascoltare, per la ricchezza di temi che porta. Dalle ore entusiasmanti della Liberazione della Capitale al primo coinvolgimento nelle vicende comunitarie, dall’attesa per l’arrivo del pontefice al Portico d’Ottavia all’amicizia con il rav Elio Toaff, dalla collaborazione tra maggioranza e minoranza nel suo mandato di presidente ai rapporti con Israele e con la politica italiana.
Sia il suo ricordo di benedizione.

(17 febbraio 2019)