Oltremare – Bowling
La partita di bowling è iniziata, e siamo tutti invitati a indossare le scarpette bicolore e sederci a guardare. Non usa il tifo, quindi tocca stare buoni e seguire il gioco senza schiamazzi eccessivi. Il primo birillo a cadere ha la faccia tonda e i capelli lisci e biondi di Tzipi Livni, che oggi ha annunciato il ritiro della sua persona dalle elezioni prossime venture e, dice, dalla politica tout-court. Sarà da vedere. Certo il suo partito dopo la rottura improvvisa e non coordinata con Livni da parte di Gabbai (in effetti, un siparietto ai limiti della sceneggiata napoletana) non si era ripreso, e nessun sondaggio lo dava oltre il 3.25%, li minimo per entrare alla Knesset. Quindi lo strike si può attribuire a Gabbai, un bel cinque meno quanto a diplomazia e civiltà nei rapporti umani fra colleghi ed alleati, e meno chissà quanti punti percentuali al voto, ma per quello c’è tempo. La partita è appena iniziata.
Prossimi a tirare dalla riga marcata con lo scotch corroso dalle scarpette di settant’anni di politica: Orly Levy-Abucasis, apparentemente prossima in lizza per entrare in “Hosen le-Israel” a prendersi torcicolli tremendi cercando di parlare con Benny Gantz, che non perde occasione per farci notare che lui è alto un metro e novantacinque centimetri, come se la cosa fosse un valore e non una eredità genetica di cui lui non ha proprio merito alcuno. Mentre si aspetta il lancio di Orly Levy-Abucasis, nei camerini si prepara da settimane con brillantina che neanche il Jesus dei fratelli Cohen il solito belloccio, Yair Lapid, che spera di rubare a tutti il palco quando/se infine farà questa unione del suo Yesh Atid con il partito nuovo di zecca di Gantz. Problema: anche Gantz è belloccio. Ce la faranno tutti i nostri eroi a fare politica e non spettacolo?
Daniela Fubini