Meis, taglio ai fondi già stanziati Per il Mibac: “Solo un rinvio”
Il ministero della Cultura (Mibac) ha revocato il finanziamento da 24,5 milioni di euro per la realizzazione del quarto e ultimo lotto del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Ad annunciarlo, come raccontano i quotidiani di oggi nelle pagine nazionali (La Stampa) e locali (Repubblica Bologna, Resto del Carlino, La Nuova Ferrara), il Comune di Ferrara e la Regione Emilia-Romagna. “Una scelta incomprensibile e gravissima, motivata con i ritardi del segretariato regionale, organo dello stesso ministero – le parole dell’assessore alla Cultura della giunta regionale Massimo Mezzetti – che non avendo impegnato la somma entro il dicembre 2018, si è visto di fatto distogliere i fondi. Che verrano riassegnati ad altri interventi”. “A sera – riporta la Stampa – ci hanno provato il ministro Alberto Bonisoli e la sottosegretaria Lucia Borgonzoni a smorzare le polemiche, spiegando che l’intervento non è perduto ma solo rinviato, che i soldi intanto spesi per altre necessità torneranno a disposizione”. La Nuova Ferrara registra le reazioni dei candidati sindaci della città che si augurano il ripristino degli stanziamenti, posizione espressa anche da Vittorio Sgarbi sul Resto del Carlino, che ricorda come il 12 aprile sia in programma l’inaugurazione di una seconda grande mostra al Meis, “Il Rinascimento parla ebraico”. “Io voglio pensare che non ci sia una `manina’ — afferma il sindaco Tiziano Tagliani — per togliere fondi ai Comuni oggi politicamente non allineati con il governo. Sarebbe una iattura, perché parliamo di un museo che ha una proiezione internazionale, destinato a veicolare, anche in ragione delle proprie caratteristiche architettoniche, un potenziale turistico enorme”. “Voglio sperare che si tratti solo di una battuta d’arresto, prenderò al più presto contatti con i vertici del Meis per capirne di più. – afferma il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro a La Nuova Ferrara – L’attività del museo, peraltro, non deve arrestarsi: la prima mostra sulla storia dell’ebraismo in Italia è stata molto importante. Il mese prossimo c’è l’inaugurazione della mostra successiva, sul Rinascimento, grazie alla quale si potrà comprendere quanto ha inciso la presenza e l’opera degli ebrei”.
Trump e l’incontro con Kim Jong-un. A livello internazionale, grande attenzione per l’incontro ad Hanoi tra il presidente Usa Donald Trump e il dittatore nordcoreano Kim Jong-un, bruscamente interrotto nelle scorse ore. Trump ha detto che il motivo del disaccordo sono state le sanzioni: la Corea del Nord voleva la loro cancellazione completa in cambio della chiusura del solo reattore nucleare di Yongbyon, proposta che però secondo gli Stati Uniti non era sufficiente (Il Post). Ieri il summit era iniziato in maniera cordiale: “È un onore essere qui, – aveva detto Trump – abbiamo avuto un grande successo al primo summit, questo sarà probabilmente dello stesso livello o superiore, la Nord Corea può avere un grande futuro economico”. Per parte sua, Kim Jong-un aveva detto di essere disposto a rinunciare alle sue armi nucleari senza spiegare come e quando (Corriere).
Confessioni di un avvocato. In un’audizione davanti al Congresso Usa, l’ex avvocato di Trump Michael Cohen ha accusato il presidente di essere un “razzista”, un “truffatore”, un “imbroglione”. Secondo Cohen – ascoltato per sette ore – Trump, tra le altre cose, sapeva dei contatti dei suoi con Wikileaks per diffondere mail trafugate dai server dei democratici; “continuò a negoziare – le parole dell’ex avvocato – con i russi nel corso del 2016 per la costruzione di un grattacielo a Mosca. E sapeva che il figlio Donald Jr stava organizzando un incontro alla Trump Tower per raccogliere materiale compromettente su Hillary Clinton”. “Cohen tornerà oggi sui rapporti tra Putin e Trump in un’audizione a porte chiuse. – riporta il Corriere – I repubblicani stanno cercando in tutti i modi di presentarlo come un testimone non credibile, ma nessuno è entrato nel merito delle sue accuse al presidente.
Modena, ricordo di Formìggini. A Modena, protagonista l’esposizione “Angelo Fortunato Formìggini. Ridere, leggere e scrivere nell’Italia del primo Novecento” a cura di Matteo Al Kalak. L’esposizione dedicata al grande intellettuale ed editore è aperta al pubblico da oggi fino al 30 giugno, ricorda il Corriere Bologna, e si snoda tra Galleria Estense e Biblioteca Universitaria.
Tifo razzista. “Col razzismo bisogna intervenire con fermezza, chiedendo aiuto ad autorità e governo per togliere dagli stadi questi deficienti che usano violenza e che si comportano da razzisti”, ad affermarlo in un’intervista al Messaggero il presidente della Fifa Gianni Infantino.
L’Osservatorio interreligioso sulla violenza sulle donne. Verrà costituito ufficialmente giovedì 14 marzo, a Bologna, il primo Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne. “Ventidue donne – scrive l’Osservatore Romano – di diverse tradizioni religiose (cristiane, protestanti-luterana, metodista, valdese, battista, avventista, pentecostale – cattoliche, ortodosse, ebraiche, islamiche, induiste e buddiste) hanno redatto, nei giorni scorsi, un protocollo d’intesa che si concretizzerà in iniziative culturali, di sensibilizzazione e di vigilanza sul tema della violenza contro le donne”.
Segnalibro. Sul Corriere Ernesto Galli della Loggia parla della riedizione del saggio di Giampiero Mughini A via della Mercede c’era un razzista (Marsilio). “Il razzista del titolo – spiega Galli della Loggia – è nient’altri che Telesio Interlandi, fondatore e direttore fino alla fine de La Difesa della razza la rivista voluta espressamente da Mussolini che dal 1938 al 1943, nel quadro di un razzismo forsennato a tutto campo, fu la banditrice in Italia del più violento e turpe antisemitismo”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked