collettività…
“…Va jakhel Moshè et col adat benè Israel vajomer alehem – E radunò Mosè tutta la congregazione dei figli di Israele dicendo loro…”.
Ci sono due termini che ci fanno notare una certa solennità della situazione:”Kahal” e “Edah”.
I termini indicano il popolo tutto riunito lì intorno a Mosè: uomini, donne, vecchi e bambini – come avvenne alla promulgazione del Decalogo, intorno al monte Sinai.
La solennità del momento non è tanto legata alla costruzione del Mishkan quanto nel dare il resoconto di ciò che è stato fatto usando le offerte della Kehillà.
“Va jakhel” infatti è il verbo da cui deriva la parola kehillà.
La halakhà insegna che una sinagoga o un scuola o un bet ha midrash (scuola rabbinica) debbono essere costruite con la partecipazione di tutti al completo: “kehillà”, ed è a questa che si deve rendere conto al termine dell’opera.
Mosè si comporta proprio così, informando tutto il popolo dell’opera e della sua spesa.
Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna
(1 marzo 2019)