…umanità
Ottant’anni dopo il Manifesto della razza, antropologi, genetisti e filosofi italiani pubblicano un Manifesto della diversità e dell’unità umana, in cui si demolisce l’idea di razza e si sottolinea l’unità del genere umano: “Da qualsiasi parte del mondo provengano, gli esseri umani condividono più del 99% del loro DNA”, è scritto. Il manifesto, diffuso ampiamente a livello internazionale e pubblicato anche dalla rivista Nature, ha un valore soprattutto divulgativo, dal momento che ribadisce e spiega concetti e risultati già ampiamente noti fra gli esperti. Ma è proprio questo il livello a cui il Manifesto si rivela indispensabile: infatti, le acquisizioni scientifiche sul genoma sono ancora scarsamente conosciute a livello divulgativo e fin nelle scuole, mentre l’idea di razza continua a far parte del sapere comune e a spingere verso dottrine e comportamenti razzisti. Non si potrebbe spingere perché il Manifesto della diversità e dell’unità umana entri in tutte le scuole nello studio della biologia, dell’antropologia e della filosofia, per sfatare infine, risultati scientifici alla mano, l’idea che l’umanità si divida in razze?
Anna Foa, storica