RELIGIONI In dialogo sul Pentateuco
Marco Cassuto Morselli e Giulio Michelini (a cura di) / LA BIBBIA DELL’AMICIZIA / San Paolo
Un’antologia di commenti alla Torah, scritti da studiosi ed esperti ebrei e cristiani. È “La Bibbia dell’Amicizia”, edita da San Paolo, interessante volume collettaneo che vanta le prefazioni di Papa Francesco e del rabbino Abraham Skorka, e che raccoglie scritti su diversi brani e passaggi del Pentateuco, adatti alla fruizione di un pubblico eterogeneo, che non abbia necessariamente una approfondita preparazione biblica e teologica.
“Il presente volume nasce dall’incontro di due realtà: l’amore per la Parola di Dio e l’amicizia tra ebrei e cristiani”, si legge nella presentazione. “Da millenni ebrei e cristiani leggono e meditano la Bibbia separatamente. Da alcuni decenni ebrei e cristiani hanno iniziato un percorso di dialogo per superare odi e incomprensioni. È ora possibile iniziare a leggere la Bibbia insieme. Il progetto ha come finalità quella di far gustare la Bibbia e far dialogare, per la prima volta in modo così articolato e con una pubblicazione sul testo fondativo delle due religioni, ebrei e cristiani.”
La Bibbia dell’Amicizia è curata da Marco Cassuto Morselli e Giulio Michelini, il primo ebraista e, tra le altre cose, docente di filosofia ebraica e storia dell’ebraismo presso il Corso di Laurea in studi ebraici del Collegio Rabbinico Italiano, il secondo frate minore, professore ordinario di esegesi neotestamentaria e preside dell’Istituto Teologico di Assisi.
L’opera contiene in tutto cinquanta interventi. Tra coloro che hanno partecipato, per parte ebraica, Amos Luzzatto, Anna Foa, Amedeo Spagnoletto, Joseph Levi, Bruno Di Porto, Massimo Giuliani, Roberto Della Rocca, Miriam Camerini, Luciano Tagliacozzo, Donatella Di Cesare, Stefano Levi Della Torre, e diversi altri nomi conosciuti del mondo culturale ebraico italiano. Tra gli estensori dei commenti, molti Rabbanim, che hanno aderito a un progetto nato nel segno dell’amicizia e del dialogo tra le due fedi, ormai da molti anni improntato, nel rispetto delle rispettive prerogative e peculiarità, a un assiduo confronto e collaborazione su molte tematiche.
“Lo scopo non è quello di arrivare a una lettura unificata della Bibbia nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, ma quello di conoscere meglio le rispettive letture e interpretazioni, accettando che esse possano essere diverse”, si legge ancora nella presentazione.
Marco Di Porto