L’inedito Albert Einstein
Sono 110 i manoscritti diffusi ieri, quasi tutti per la prima volta, dall’Einstein Archive dell’Università ebraica di Gerusalemme per celebrare il 140° anniversario della nascita del padre della relatività. “Tra le chicche ora consultabili, che integrano uno schedario da 100 mila voci, l’epistola al figlio datata 11 gennaio 1935 più altre due all’amico Michele Besso, rimasto in Germania, e due cartoline”, scrive La Stampa. Nella lettera al figlio in Svizzera lo scienziato esprimerà un cauto ottimismo sul futuro europeo, sbagliandosi: “credo che anche che in Germania le cose stiano lentamente cambiando. Speriamo solo che nel mentre non ci sia una guerra in Europa. Il riarmo tedesco in sé è certamente molto pericoloso, ma il resto dell’Europa inizia finalmente a prenderlo sul serio, specialmente gli inglesi”.
Israele e le elezioni. Il Financial Times analizza le possibilità di Benny Gantz di battere il Primo ministro Benjamin Netanyahu, criticato da Repubblica per l’alleanza con l’estrema destra di Otzma Yehudit: sulla legittimità di questo partito deciderà in ultima istanza la Corte Suprema israeliana. Repubblica intervista anche il leader arabo-israeliano Ayman Odeh che auspica la caduta di Netanyahu. A fine intervista, Odeh si lancia in una definizione di sionismo personale e distorta, dimenticando i valori della Dichiarazione d’Indipendenza d’Israele. Libero ricorda invece una delle figure che firmò quella Dichiarazione: Golda Meir.
Weisz in un fumetto animato. La storia dell’allenatore Arpad Weisz (1896-1944, figura al centro di un mostra esposta al Memoriale della Shoah di Milano) sarà disegnata dai ragazzi del liceo artistico Scuola del libro di Urbino. Il fumetto “è un linguaggio universale, proprio come il messaggio di Weisz – afferma a La Stampa Gabriella Colla, dell’Ufficio scolastico di Novara, che ha lanciato il progetto -. Gli studenti lo racconteranno come uomo e sportivo. È stato un innovatore nel calcio anche nell’attenzione al benessere dell’atleta. Ci siamo rivolti all’istituto di Urbino perché loro hanno un indirizzo dedicato al disegno animato. Il progetto rientra nelle attività di alternanza scuola-lavoro”.
I silenzi sul Myanmar. Dopo la tragedia dei Rohingya – 7mila assassinati e 750mila profughi – nella regione dell’Arakan, in Myanmar si sta consumando un altro crimine, afferma Repubblica. Bersaglio dei soldati, le minoranze cristiane e buddiste: “una strage che ha radici nel controllo delle risorse”, spiega il quotidiano.
I democratici e l’antisemitismo. La neodeputata democratica Ilhan Omar è nuovamente al centro delle polemiche per un tweet che ha riaperto una “faida interna che divide la maggioranza democratica alla Camera” e che “riguarda Israele e l’antisemitismo”, scrive Repubblica. La leader democratica Nancy Pelosi, e la maggioranza del partito “hanno messo in cantiere una mozione per censurare l’antisemitismo, che nella prima stesura conteneva un’esplicita condanna di Omar. L’ala sinistra del partito si è ribellata e Alexandria Ocasio-Cortez solidarizza apertamente con Omar. La mozione è stata emendata includendo una condanna dell’islamofobia”. DI sinistra e antisemitismo parla anche il Foglio, concentrandosi sulla crisi britannica che ha portato a una vera e propria spaccatura interna al Labour in protesta contro Jeremy Corbyn.
Andrée Ruth Shammah si racconta. “Rivendico con forza sempre maggiore la mia identità di ebrea, italiana e milanese”, così Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Franco Parenti, in un passaggio di una lunga intervista pubblicata oggi sul Corriere 7 in cui si parla di teatro, cultura, politica e identità.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked