“Dialogo, un impegno concreto”
Un’udienza da papa Bergoglio, incontri al vertice con esponenti di governo sia italiani che vaticani, un confronto sulle prospettive dell’ebraismo italiano e romano con alcuni dei suoi protagonisti. Tre giornate di lavoro nella Capitale per l’American Jewish Committee, incentrate anche sulla prospettiva di un Dialogo con la Chiesa cattolica ritenuto di fondamentale importanza.
Questo anche il tema di un incontro pubblico che si è svolto nelle scorse ore nella sede della Pontificia Università Gregoriana, in collaborazione con il Centro Cardinal Bea. Al tavolo, incalzati dal direttore del Centro Emmanuel Vetö, il direttore internazionale degli affari interreligiosi AJC rav David Rosen e il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e della Pontificia Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo.
“Jewish Catholic Relations in the Francis Era: Achievements and Challenges” il tema di un incontro che ha spaziato su diversi fronti: i progressi del Dialogo, le relazioni della Santa Sede con Israele, i nodi di natura teologica.
Il momento più significativo di questo percorso? Per entrambi il pensiero è andato alle celebrazioni dei 50 anni della Nostra Aetate in piazza San Pietro. In una piazza gremita, un’occasione per riflettere sui molti frutti colti in mezzo secolo di lavoro comune. Ma anche sulle tante sfide ancora da vincere.
“La visione della Nostra Aetate si sta diffondendo sempre di più. Ciò non vuol dire che i problemi siano risolti, ma l’impostazione è quella giusta” ha sottolineato Koch. Tra i problemi aperti sollevati da rav Rosen la questione della preghiera del Venerdì santo, la cui formulazione rivista una decina di anni fa da Ratzinger non ha ancora sgombrato il campo da alcuni equivoci.
Incontrando stamane la delegazione dell’American Jewish Committee, Bergoglio ha affermato: “È per me fonte di grande preoccupazione la diffusione in più luoghi di un clima di cattiveria e rabbia, nel quale attecchiscono perversi eccessi di odio. Penso in particolare alla recrudescenza barbara, in vari Paesi, di attacchi antisemiti. Anche oggi vorrei ribadire che è necessario vigilare nei confronti di tale fenomeno”. Il papa ha poi aggiunto: “Ribadisco che per un cristiano qualsiasi forma di antisemitismo rappresenta una negazione delle proprie origini, una contraddizione assoluta”. Nella lotta all’odio, è stato sottolineato, un ruolo fondamentale può essere svolto proprio dal Dialogo.
(8 marzo 2019)