Torino – Libri ebraici a casa Savoia
“Libri ebraici a corte” approda sul sito ufficiale dell’Archivio di Stato di Torino. Si tratta di un’ampia sezione dedicata alla raccolta delle fonti utili per la ricostruzione della storia delle collezioni librarie ebraiche acquisite nel tempo dai Savoia, una delle raccolte librarie ebraiche più importanti, per ampiezza e rilevanza, in Italia e nel mondo, oggi custodite alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino e solo in parte studiata e inventariata.
Questo il risultato di un’importante e impegnativo lavoro di ricerca e schedatura realizzata da Chiara Pilocane, direttrice dell’Archivio Ebraico Terracini, con la supervisione scientifica di Corrado Martone, professore di Lingua e Letteratura ebraica presso l’Università di Torino, che lo ha definito “un lavoro di grandissimo pregio”.
Alla presentazione della nuova sezione del portale hanno preso parte, tra gli altri, Dario Disegni, presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, nonché presidente della Comunità ebraica di Torino; Alberto Pelissero, vicedirettore alla ricerca in rappresentanza del Dipartimento Studi Umanistici dell’Università di Torino e Franca Porticelli, responsabile della Sala Manoscritti e Rari della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.
Una vera e propria ricostruzione a ritroso dei testi, per lo più a stampa, che cerca di dar conto del loro “destino” una volta usciti dalle tipografie per mano dei possessori, poi approdate nelle comunità ed infine nelle biblioteche. Molti di questi sono stati acquisiti in seguito ad atti di confisca, ma che paradossalmente ne hanno permesso la conservazione. La più ampia parte delle fonti è costituita dai nomi dei proprietari, tecnicamente “le note di possesso”, che hanno permesso la ricostruzione di note biografiche, da oggi fruibili in modo semplice ed interattivo nella sezione del portale online. “Le note di possesso”, spiega Chiara Pilocane, “rappresentano delle tracce per dire cosa si leggeva in quel tempo, cosa si possedeva sia a livello puntuale sia mappando l’insieme delle collezioni”. Dalla mappatura infatti emergono piccole collezioni librarie, un tassello importante per la ricostruzione di una parte di storia dell’epoca. “Si tratta di un lavoro metodologicamente innovativo rispetto all’approccio al libro ed in particolare al libro ebraico”, prosegue, “questa ricerca non arriva ad punto finale, ma si pone come punto di partenza per altre ricerche che interesseranno tutte le altre collezioni”.
Alice Fubini
(12 marzo 2019)