No a piazza Almirante
Proteste contro la decisione del Comune di Ladispoli di dedicare una piazza a Giorgio Almirante, fondatore del Msi e, durante il fascismo, segretario di redazione de “La Difesa della Razza”. Di “provocazione” parlano – in una nota richiamata dai giornali (Repubblica Roma e Corriere Roma) – l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Roma: “Le valutazioni storiche non possono tralasciare una parte considerevole dell’attività di una persona in cui spicca un ruolo centrale nella propaganda antisemita e razzista del tempo. – si legge nella nota- È arrivato il momento per una riflessione vera sulle responsabilità del fascismo e dei suoi protagonisti che impedisca atti che non fanno bene al Paese”. “Giorgio Almirante – ricorda l’Anpi – era un personaggio non secondario della repubblica di Salò. Chiamiamo alla mobilitazione perché il fascismo e il razzismo non trovino più legittimazione”.
Tensione al Monte del Tempio. Il capo della polizia di Gerusalemme Doron Yadid ha ordinato la riapertura questa mattina dell’area del Monte del Tempio ai fedeli musulmani. La chiusura si era resa necessaria dopo il lancio di ieri di una bomba incendiaria contro una postazione della polizia all’ingresso dell’area della Spianata delle moschee. Solo il quotidiano cattolico Avvenire riporta brevemente oggi la notizia.
Il destino della sinistra Usa. Negli Stati Uniti stiamo “assistendo alla nascita, speculare, di una sinistra allo stesso tempo stupida, malevola, falsamente anti-razzista e antifascista – consegnata nel peggiore dei casi all’antisemitismo e, nella migliore delle ipotesi, a quella lebbra dell’intelligenza che è la credenza nell’inevitabile competizione tra vittime e ricordi”. È il secco giudizio del filosofo Bernard-Henry Lévy (La Stampa) sull’ultimo dibattito interno ai democratici sull’antisemitismo, generato dagli attacchi della giovane deputata Ilhan Omar.
Joseph Nissim (1919-2019). È morto a Milano, a 100 anni, Joseph Joe Nissim, l’imprenditore fondatore del Bolton Group, azienda multinazionale che controlla marchi come Rio Mare e Neutro Roberts. Nato in Grecia in una famiglia ebraica, Nissim era fuggito prima dell’arrivo dei nazisti e aveva combattuto la Seconda guerra mondiale nell’esercito britannico. Nel 1949 si era stabilito in Italia dove ha poi fondato la propria azienda. Il figlio Gabriele Nissim, sottolinea il Corriere, aveva ricordato la storia paterna pochi giorni fa durante la cerimonia per la Giornata dei Giusti: “Sono stato fortunato ad avere un padre come lui, che fu uno dei primi ad avvertire il pericolo del nazismo e a combattere perla libertà. Lo vorrei ricordare oggi, perché ha appena compiuto cento anni e mi ha insegnato il gusto della libertà e della responsabilità, ad avere coraggio e determinazione”.
Milano, fermare i fascisti. In attesa che il prefetto di Milano si pronunci sul vietare le iniziative di CasaPound in città dedicate al centenario dei Fasci da combattimento, l’Anpi milanese e il Comitato permanente antifascista hanno lanciato una contro-manifestazione al Cimitero Monumentale per il 23 marzo. Nelle stesse ore, nostalgici repubblichini vorrebbero inscenare al cimitero una propria cerimonia, spiega Repubblica Milano. “Abbiamo chiesto al prefetto e al questore di vietare qualsiasi manifestazione neofascista ‘commemorativa’ del tragico centenario della nascita del fascismo.- le parole del presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati – L’eventuale pellegrinaggio di neofascisti al cimitero Monumentale rappresenterebbe un gravissimo sfregio a Milano e all’intero Paese”.
Israele e le elezioni. Ritratto sul Corriere di Moshe Feiglin, leader del partito di destra Zehut. Dalle ultime proiezioni, Feiglin potrebbe ottenere quattro seggi alle elezioni del 9 aprile: tra i suoi obiettivi, “l’annessione delle terre arabe catturate nel 1967 e offerta di incentivi economici ai palestinesi perché emigrino in altri Paesi”. E allo stesso tempo la liberalizzazione della Marijuana. “Netanyahu – scrive il Corriere – ha risposto che potrebbe pensare di legalizzarla e il leader laburista Avi Gabbay ha ammesso di averla fumata, ‘è ora di mettersi al passo con i tempi’”.
Ungheria, il tentativo di Weber. Manfred Weber, leader del Partito popolare europeo, si è recato in Ungheria per cercare di ricucire uno strappo che sembra definitivo: quello con il Premier Orban, campione dell’antierupeismo. Il 20 marzo il Ppe deciderà se espellerlo dal partito. “A conclusione dell’incontro con Orbán, – riporta il Foglio – Weber ha tenuto la conferenza stampa davanti alla sinagoga, al fianco del capo della comunità ebraica ungherese, András Heisler. Ha detto che il colloquio è stato costruttivo, ma che bisognerà ancora parlare, parlare, discutere. Fidesz dovrà dimostrare di credere nei valori del Ppe”. “La stampa ungherese ha notato che lungo la strada che va dall’aeroporto di Budapest al centro città, quella percorsa ieri da Weber, sono stati rimossi poster elettorali di Fidesz. – rileva La Stampa – Quelli in cui Orban prende di mira Soros e Jean-Claude Juncker. Potrebbe essere un segnale, certo. Ma difficilmente arriveranno le scuse ufficiali, come richiesto dal Partito popolare”.
Innovazione israeliana per start-up italiane. Tuttoscienze, inserto de La Stampa, descrive l’impegno dell’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la Camera di Commercio e Industria Israel-Italia, per portare 11 imprese italiane a cercare partnership in uno dei mercati più innovativi, ovvero Israele.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked