“Giardino dei Giusti, un esempio per la difesa dei diritti umani”
“Il Giardino dei Giusti è un simbolo della Milano più autentica. Una città antifascista e medaglia d’oro della Resistenza, pragmatica e tollerante. Siamo sempre stati aperti al mondo credendo nei valori democratici”, così il sindaco di Milano Giuseppe Sala aprendo la cerimonia al Monte Stella per l’apposizione di quattro nuove targhe in onore di altrettanti Giusti: Istvan Bibò, Simone Veil, Wangari Maathai e Denis Mukwege. Veil, prima donna presidente del parlamento europeo, e Bibò, intellettuale ungherese, ha ricordato Gabriele Nissim, presidente dell’associazione Gariwo, sono “figure esemplari dell’impegno in difesa della dignità umana contro l’intolleranza generata da populismi e dai nazionalismi che agitano tante nazioni”. “Quest’anno, ha poi aggiunto Nissim, “abbiamo voluto onorare chi in Africa si è battuto e si batte per la tutela dell’ambiente, la democrazia e la pace, come Wangari Maathai e Denis Mukwege”, entrambi premi Nobel per la pace, rispettivamente nel 2004 e nel 2018.
“Questa giornata deve insegnarci che ognuno di noi, con i piccoli gesti, può fare la sua parte nel mondo”, il messaggio di Sala mentre Nissim ha ricordato brevemente l’esempio del padre Joseph, scomparso di recente.
In queste ore a Palazzo Marino, vengono invece consegnate le pergamene per i Giusti onorati nel Giardino virtuale del Monte Stella. A intervenire tra gli altri, il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara.