Da Gaza razzi contro Tel Aviv
Israele risponde ai terroristi

rassegnaPer la prima volta dal conflitto del 2014, da Gaza sono stati lanciati ieri sera due razzi contro Tel Aviv. Uno dei due razzi è stato intercettato dal sistema Iron Dome mentre l’altro è andato a schiantarsi in una zona disabitata e per questo è stato lasciato passare dalle difese anti-aeree. Alcune persone sono state ricoverate per lo choc, sottolinea La Stampa. Non ci sono state rivendicazioni rispetto all’attacco ma Israele ritiene il movimento terroristico di Hamas responsabile per ogni aggressione (La Stampa scrive che potrebbe essere stato il movimento della Jihad islamica). Per questo, nella notte l’esercito israeliano ha colpito oltre 100 obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. “L’inviato del Qatar che ha portato di nuovo aiuti economici con il permesso di Israele è ancora dentro i confini di Gaza, e così anche un gruppo di mediatori egiziani, tutti interessati a una situazione di calma”, scrive il Giornale. La delegazione egiziana è uscita dai confini della Striscia ma, riportano i quotidiani israeliani, è ancora impegnata a riportare la calma nell’enclave palestinese. Intanto le sirene antimissile sono scattate tre volte durante la notte nelle comunità israeliane vicino Gaza e una volta questa mattina mattina, con i palestinesi che hanno sparato nove razzi contro Israele.

Nuova Zelanda, terrorismo contro due moschee. Ci sono almeno 40 morti e 27 feriti per un attentato in due moschee di Christchurch, città della Nuova Zelanda: gli attentatori sono almeno due e quattro persone, tra cui una donna, sono state arrestate. Il bilancio è stato confermato dalla prima ministra neozelandese Jacinda Ardern, che ha parlato di “attentato terroristico” e ha detto che è “uno dei giorni più bui” nella storia della Nuova Zelanda (Corriere, Repubblica).

Milano, nel nome dei Giusti. Istvan Bibò, Simone Veil, Wangari Maathai e Denis Mukwege sono le quattro nuove personalità a cui è stata dedicata una targa al Giardino dei Giusti di Milano, durante una cerimonia tenutasi ieri al Monte Stella (Giorno Milano). Sulle sue pagine milanesi, Repubblica sottolinea la presenza di 600 studenti ma anche l’assenza di rappresentanti del governo. “In platea ci sono quattro ex sindaci, ‘a dimostrazione che il sostegno al Giardino va oltre la politica’ sottolinea il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim, rilevando invece l’assenza di governo e Parlamento: ‘II ministro Bonisoli aveva promesso di partecipare ma non c’è. Ho scritto al presidente della Camera, Roberto Fico, ma non ho avuto risposta’”.

L’Europa e l’antisemitismo. “Come riconoscere gli ebrei”. È il vergognoso attacco antisemita con cui un settimanale di estrema destra polacco – “Tylko Poska” (“Solo Polonia”), – ha aperto la sua prima pagina, testimonianza di un clima sempre più pesante nel paese in cui l’odio è sdoganato. Il Fatto Quotidiano racconta chi c’è dietro questa spregevole operazione ed esprime perplessità sul fatto che il governo di Varsavia intervenga in maniera netta. Di antisemitismo si parla anche nell’inserto del Manifesto, che dedica un approfondimento alla situazione italiana, riportando i dati della Relazione annuale sull’antisemitismo in Italia del Cdec di Milano. “Ci sono sette milioni di nostri concittadini che non esitano a definirsi antisemiti – spiega al giornale Gadi Luzzatto Voghera, direttore del Cdec – La differenza è c he prima non lo dicevano e adesso invece lo rivendicano. Più che un aumento dell’antisemitismo c’è la sua emersione”. Sempre sul Manifesto, la filosofa di origine ungherese Agnes Heller spiega che “In Ungheria il razzismo verso gli ebrei è sempre esistito. La novità di oggi è che sta crescendo pericolosamente in tutto l’Occidente. Ed è un problema che chiama in causa anche la sinistra”. Dalla Germania arriva invece un piano di sviluppo della prevenzione contro l’antisemitismo: “il programma definisce obiettivi e misure perla prevenzione dell’antisemitismo nei settori ‘Istruzione e gioventù’, ‘Giustizia e sicurezza interna’, ‘Vita ebraica nella cultura urbana di Berlino’, `Scienza e ricerca’ e ‘Antidiscriminazione, protezione e prevenzione delle vittime”, spiega al Foglio il senatore Dirk Behrendt, tra i promotori dell’iniziativa.

Le scuse di Tajani. II presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani si scusa per le sue dichiarazioni su Mussolini, dopo le polemiche e l’acceso dibattito alla sessione plenaria dell’Europarlamento scatenate dalle sue parole sul fascismo, pronunciate in un’intervista radiofonica. “Chi mi conosce sa come la penso. Io sono antifascista, il fascismo è morto e sepolto e io non sono mai stato fascista”, afferma Tajani in un’intervista pubblicata oggi da Repubblica. Il quotidiano scrive che “Tajani ha la voce mogia, ripete mille volte mea culpa, non sa come uscirne, non sa nemmeno se il caso è chiuso. Lo hanno attaccato in Italia, ma soprattutto in Europa dove i deputati di vari gruppi si sono alzati nella seduta plenaria e gli hanno chiesto di dimettersi odi ritrattare”.

Segnalibro. Su La Stampa si parla del volume Ai lati opposti delle barricate. Corrispondenza e scritti 1948-1987 (Adelphi, pp. 362, € 42,00), che raccoglie il “carteggio tra Carl Schmitt, il noto giurista che aderì al nazismo, e Jacob Taubes, rabbino e filosofo amato dagli studenti radicali di sinistra nella Germania 1968”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked