I numeri degli sbarchi
Crollo di sbarchi in Italia: meno 94% negli ultimi tre mesi, secondo i dati presentati dal Viminale e commentati ieri con soddisfazione dal ministro Matteo Salvini. Apprezzamento è stato espresso anche dal vicepresidente del Senato, il leghista Roberto Calderoli, per il risparmio di soldi pubblici come risultato dell’aumento dei respingimenti di domande d’asilo e del calo vistoso della concessione di permessi umanitari. “Tanto ottimismo, però, si scontra con l’allarme del pm di Palermo Marzia Sabella” scrive al riguardo il Corriere. Per Sabella infatti “se i dati degli sbarchi dalla rotta libica sono crollati, sono aumentati invece gli sbarchi fantasma dalla rotta tunisina, preoccupanti per la presenza di organizzazioni italo-tunisine in grado di garantire viaggi continui oltre alla non identificazione dei soggetti trasportati e il loro trasferimento dalla Sicilia all’Europa”.
Stop della Corte suprema israeliana: Michael Ben Ari, presidente del partito estremista Otzma Yehudit, non potrà candidarsi alle elezioni di aprile. “Ben Ari è accusato di fomentare il razzismo anti-arabo” sottolinea Repubblica. L’intervento della Corte ha ribaltato le decisioni prese dalla commissione elettorale della Knesset, il Parlamento. “Sì, è vero, hanno hackerato il mio cellulare ma non sono stati rubati segreti compromettenti per la sicurezza nazionale” ammette intanto l’ex generale Benny Gantz, principale sfidante del Premier Benjamin Netanyahu (Corriere, in breve).
Scarso interesse mediatico per l’attentato palestinese di ieri in Cisgiordania, cui sono dedicate in genere poche righe. La Stampa segnala anche un altro fatto di cronaca: la protesta dei giovani di Gaza contro il caro vita. “Le forze dell’ordine di Hamas – si legge – hanno reagito in maniera violenta alle manifestazioni iniziate giovedì. Benché la sicurezza abbia sparato in aria per disperdere le proteste, usato manganelli, e benché durante la notte Israele avesse bombardato postazioni militari dopo il lancio di due razzi su Tel Aviv, la contestazione è continuata anche venerdì”.
L’ombra di un agguato razzista dietro il rogo della baracca di un cittadino nigeriano a Torino. La polizia, riporta La Stampa, è comunque cauta nel trattare questo caso “come un episodio frutto di intolleranza verso i migranti”. La squadra dei vigili del fuoco intervenuta per spegnere l’incendio non ha infatti trovato tracce di molotov o bottiglie incendiarie.
Hanno invece senz’altro una matrice razzista gli insulti a un calciatore di 14 anni della categoria Giovanissimi durante una partita a Cairo Montenotte (Savona). L’episodio è così analizzato da Repubblica: “Viviamo tempi feroci, gonfi di un odio che in molti casi è disturbo mentale moltiplicato dai social, ci sono vittime che arrivano a uccidersi per questo, per il dileggio e l’offesa, le ragazze specialmente. E lo sport è purtroppo un territorio di conquista per le orde barbare, è così da sempre ma oggi di più, è come se oltraggiare lo straniero, il nero, il debole, il diverso fosse autorizzato dal vento cambiato anche in politica”.
Il dorso romano di Repubblica parla di “invasione degli ultra-urtisti” nell’area di Piazza San Pietro: “Accanto al Cupolone, il suk. ‘Madonnari’, ‘bibbitari’ e buttadentro sono i protagonisti di una commedia del grottesco che ogni giorno va in scena a Borgo Borgo Pio. E che trova la domenica, giorno dell’Angelus del Papa, il maggior numero di spettatori. Romani, turisti e pellegrini che si districano tra la marea di camion bar e banchetti di souvenir”.
Sul Fatto Quotidiano Pietrangelo Buttafuoco parla del libro di Giampiero Mughini, “A via della Mercede c’era un razzista”, dedicato alla figura di Telesio Interlandi e da poco tornato in libreria a distanza di quasi 30 anni dalla prima uscita. Per Buttafuoco l’autore è “l’erede di Sciascia contro l’antifascismo ipocrita di oggi”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(18 marzo 2019)