Shlomo Simonsohn (1923-2019)
Il mondo accademico israeliano e la comunità degli studiosi di storia degli ebrei in Italia hanno perduto lo scorso giovedì uno dei loro massimi esponenti, il professor Shlomo Simonsohn dellʼUniversità di Tel Aviv.
Nato nel 1923 a Breslavia, che ancora si chiamava Breslau e faceva parte della Germania, si trasferì con la famiglia in Eretz Israel nel 1933, laureandosi poi in storia allʼUniversità Ebraica di Gerusalemme. Già dal suo dottorato, concluso a Londra nel 1952, si avvicinò alla ricerca nel campo della storia degli ebrei in Italia, scrivendo una tesi su Leone Modena. La sua carriera accademica si compì interamente allʼUniversità di Tel Aviv, nella quale cominciò ad insegnare storia ebraica nel 1955, proprio allʼavvio dellʼateneo. Oltre allʼinsegnamento ricoprì numerosi incarichi accademici e pubblici, fra i quali quello di Direttore della Biblioteca Centrale, fondatore e direttore dellʼIstituto di ricerca sulla diaspora (Diaspora Research Institute), Decano della Scuola di Giudaistica (School of Jewish Studies), Rettore dellʼUniversità, cofondatore e membro del Consiglio Direttivo del Museo della diaspora (Bet hatfutsot). Ufficiale nellʼesercito israeliano, combattè in tutte le guerre dal 1948 al 1973. Nel corso della sua carriera ricevette numerosi premi e riconoscimenti, fra i quali il titolo di Commendatore della Repubblica italiana e la laurea honoris causa dellʼUniversità di Bologna.
Difficile esagerare la centralità e lʼimportanza della sua opera nel campo della ricerca sulla storia degli ebrei in Italia, dallʼantichità alla prima emancipazione. Dopo la tesi su Modena, del quale pubblicò due opere inedite, affrontò la storia degli ebrei a Mantova, studiata in un libro uscito in ebraico nel 1962-1964 e in inglese nel 1977, opera tuttora fondamentale e paradigmatica nella sua rigorosità e ampiezza. Ma il contributo fondamentale di Simonsohn alla ricerca fu senzʼaltro la fondazione nel 1979, nel quadro dei rapporti bilaterali con lʼItalia, del progetto di ricerca Italia Judaica, da lui diretto fino alla sua scomparsa. Il progetto, nel quale Simonsohn coinvolse numerosi studiosi italiani e israeliani, comprende quattro sezioni: The Documentary History of the Jews in Italy, serie di volumi nei quali sono pubblicati, con rigorosi apparati scientifici, i documenti sulla storia degli ebrei in Italia dal periodo antico alla fine del diciottesimo secolo, documenti rintracciati negli archivi pubblici italiani; la Biblioteca italo-ebraica, una bibliografia di tutti gli studi per la storia degli ebrei in Italia, con la quale proseguì lʼopera di precedenti studiosi come Attilio Milano e Aldo Luzzatto; il Lessico storico geografico degli ebrei in Italia, una sorta di enciclopedia su tutte le località nelle quali vissero gli ebrei in Italia, disponibile oggi online; infine i convegni internazionali di studio, svoltisi in Italia e in Israele.
Della Documentary History of the Jews in Italy sono usciti trentatrè volumi, più della metàdei quali, quelli sugli ebrei del Ducato di Milano e della Sicilia, curati personalmente da Simonsohn. Il grande insegnamento alla base di questi volumi e dellʼintero progetto Italia Judaica è che per scrivere di storia occorre raccogliere tutti i documenti esistenti, confrontarsi con tutta la ricerca precedente, inserire i materiali nel contesto più ampio possibile e solo alla fine di questo sisifico lavoro, provare a trarre le conclusioni. Così la vasta monografia di Simonsohn sugli ebrei in Sicilia (Tra Scilla e Cariddi: storia degli ebrei in Sicilia) è uscita (in tre lingue: italiano, ebraico, inglese) solo nel 2011, al termine della pubblicazione di diciassette volumi di documenti.
In parello e quasi come complemento al lavoro sugli ebrei in Italia, Simonsohn curò anche una serie di otto volumi nei quali pubblicò i documenti papali riguardo gli ebrei, dallʼanno 492 al 1555: The Apostolic See and the Jews. Anche in questo caso, la monografia seguì la pubblicazione dei documenti.
Con Simonsohn se ne va uno dei maggiori protagonisti della ricerca sulla storia degli ebrei in Italia, ideatore e promotore di numerose e importanti iniziative in questo campo, guida e maestro di coloro che si avventurarono e si avventureranno nei sentieri dello studio della nostra storia. Sentieri che Simonsohn, con meticolosa pazienza e rigorosa precisione, ha reso più agibili.
Ariel Viterbo
(18 marzo 2019)