Gariwo e i Giardini dei Giusti
Nel corso degli anni molte città hanno preso ad esempio Milano e il progetto lanciato da Gariwo con il Giardino dei Giusti del Monte Stella (dal 2008 gestito dall’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, composta da Gariwo, Comune di Milano e UCEI). Sono nati così dei Giardini in molte città italiane e del mondo in cui onorare donne e uomini, simbolo della lotta per la libertà e la democrazia. “Per questo è stata lanciata GariwoNetwork, una rete informale per facilitare lo scambio di esperienze tra tutti i soggetti impegnati su questi temi, anche attraverso una piattaforma digitale a disposizione degli utenti registrati, distinta dalle pagine del sito destinate alla pubblicazione dei contenuti prodotti dalla redazione. Gariwo – spiega l’associazione – non è responsabile di quanto viene pubblicato sulla piattaforma GariwoNetwork, né della scelta delle figure da onorare nei molti Giardini che, pur ispirandosi al lavoro e al modello di Giardino proposto da Gariwo, gestiscono autonomamente tutte le proprie iniziative”. “Ciò vale – prosegue la nota dell’associazione presieduta da Gabriele Nissm – anche per il Giardino dei Giusti di Trevi, i cui promotori hanno scelto in piena autonomia di dare il riconoscimento a Vittorio Arrigoni e a Walter Tobagi, Andrea Riccardi, Vittorio Formentano, tra gli altri onorati quest’anno nella cittadina umbra”. E ancora, “in quanto parte dell’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, Gariwo è responsabile unicamente delle scelte riguardanti il Giardino dei Giusti di tutto il mondo al Monte Stella di Milano, dove si è da poco tenuta la cerimonia in onore di Istvan Bibo, Simone Veil, Wangari Maathai e Denis Mukwege”.