Il coraggio di Lorenzo
Sarà sepolto a Kobane Lorenzo Orsetti, il volontario fiorentino ucciso dall’Isis mentre combatteva al fianco dei curdi. Una vicenda che ha suscitato profonda commozione nell’opinione pubblica, ma che per molti è da considerarsi a tempo.
Il popolare disegnatore Zerocalcare, che a Kobane ha dedicato alcuni suoi recenti lavori, in una intervista a Repubblica dice: “È facile farsi belli dicendo che Lorenzo è stato un martire, mi sembra che lo abbia scritto da qualche parte anche il ministro degli Interni Matteo Salvini: la politica deve dare una risposta chiara sulle persone ancora in vita che hanno portato e continuano a portare avanti gli stessi ideali di Lorenzo. Mi sembra che siano molto meno quelli che si schierano su questo punto”.
Sul Corriere, Pierluigi Battista scrive: “Oggi piangiamo sul suo corpo martoriato dall’Isis: lacrime tardive, insincere, ipocrite. Domani, asciugate queste lacrime insincere, ricominceremo come sempre a fare finta di niente. Continueremo a lasciare i curdi soli, considerandoli anche un po’ molesti perché ci impediscono di avere rapporti senza problemi con la Turchia di Erdogan e la Siria di Assad”.
Fa discutere lo spot della ministra israeliana della Giustizia Ayelet Shaked, che si è fatta riprendere mentre a recita attorno a una bottiglia di profumo, ‘Fascism’, mentre una voce fuoricampo, scrive Repubblica, “in tono caldo e suadente come sono sempre le voci negli spot di profumi, pronuncia delle parole-chiave della polemica politica israeliana”. La voce dice ‘riforma giudiziaria’, poi ‘separazione dei poteri’ e ancora ‘fermare la Corte suprema’. Per Repubblica queste sono le “battaglie sovraniste della ministra, che alla fine dello spot, scendendo da una rampa di scale, si spruzza in faccia un po’ di profumo e dice ‘tutto questo per me profuma di democrazia, non di fascismo’”.
“Se fascista vuol dire lottare per il popolo, io sono fascista!” ha gridato ieri dal palco di Melfi Gerarda Russo, candidata leghista al Consiglio regionale della Basilicata, in risposta ad alcuni contestatori nella piazza. Per il Corriere “le sono bastati cinque minuti per essere accusata di apologia del fascismo e per sollevare un polverone che accompagnerà l’ultimo scampolo di campagna elettorale”.
L’Incontro, il mensile fondato nel 1949 da Bruno Segre, torna sulla scena (anche se solo online). Il battagliero avvocato ed ex partigiano torinese, che ha da poco compiuto 100 anni, ne ha ceduto i diritti a una cordata di professionisti. “Mi sento come se perdessi un figlio, il distacco è un po’ malinconico” dice al Corriere.
Che di Segre scrive: “Durante la Seconda guerra mondiale finì in carcere due volte, in quanto partigiano, mentre fu costretto a guadagnarsi da vivere con le ripetizioni (scrivendo anche tesi di laurea per gli altri) perché non poteva esercitare la professione in quanto vittima delle leggi razziali. Oggi ha ancora la capacità di commuoversi per l’affetto ricevuto a ogni incontro pubblico, come qualche giorno fa a Romagnano Sesia”.
Associazioni e gruppi di estrema destra in fermento per la celebrazione dei 100 anni dalla nascita del fascismo in programma sabato prossimo a Milano. “Un appuntamento che, sulla carta, il prefetto Renato Saccone ha vietato” sottolinea Repubblica (che ha aperto il caso sul raduno). Ma del quale ora si torna a discutere. “Il nodo della questione, a tre giorni dalla data celebrativa, sono ancora le autorizzazioni. Secondo l’Anpi, contrariamente a quanto annunciato dal prefetto, dalla questura sarebbe arrivato l’ok al ‘pellegrinaggio’ dei reduci della Repubblica di Salò sabato mattina al cimitero Monumentale”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(20 marzo 2019)