Biennale democrazia al viaL’inganno della visibilità
“La democrazia forse è l’unico posto della nostra esistenza in cui c’è posto davvero per tutti”. Lo ricorda dal palco del Teatro Regio di Torino il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, inaugurando la rassegna Biennale Democrazia, di cui è presidente. Giunta alla sesta edizione, quest’anno la manifestazione è dedicata al tema del Visibile Invisibile e si è aperta con un doppio incontro: la lectio di Adriano Prosperi con al centro “La visibilità dell’altro” e la lettura di I sommersi e i salvati di Primo Levi. Per quattro giorni la città sarà animata da 133 appuntamenti e 251 relatori da tutto il mondo per riflettere su tematiche che vanno dalla politica all’attualità, dall’arte, alla filosofia, dalla scienza allo sport. Tante le novità: per la prima volta gli eventi non si terranno solo in centro città, ma anche nei quartieri più periferici, come Aurora, quell’angolo torinese che sta uscendo dall’invisibilità e che per quattro giorni proporrà un ricco programma di incontri, spettacoli e installazioni artistiche. A intervenire, poi, figure note al grande pubblico come il filosofo Massimo Cacciari, Pif, Don Luigi Ciotti e lo stesso Zagrebelsky, oltre a un volto nuovo come l’influencer, Luis Sal. “Biennale Democrazia compie dieci anni – ha spiegato Zagrebelsky, ricordato la data della prima manifestazione a Torino -. In questo arco di tempo il mondo è cambiato profondamente e il tema scelto per questa sesta edizione ne è un evidente riflesso. Crediamo di essere finalmente approdati nel mondo-in-cui-tutto-è-visibile, ma questa cieca fiducia può essere ingannevole. Di fronte ai rischi di una società nella quale le esistenze sono sempre più trasparenti le une alle altre, ma sempre più distanti o chiuse in universi impermeabili, è importante un’opera di costante manutenzione dei legami invisibili che ci uniscono agli altri, per ricomporre alto e basso, uguali e diversi, centro e periferie”.