L’esempio del silenzio
“Va iddom Aharon – e Aharon tacque”. Davanti ad una morte drammatica dei suoi due figli, Aharon tace e non esprime alcuna manifestazione di dolore.
Rashì spiega dicendo che il tacito gesto di Aharon, gli viene considerato dal Signore un grande merito.
Ci sono due espressioni della mishnà (Pirké avot) in cui i maestri raccomandano il silenzio:
“Non fare le condoglianze a chi ha ancora il morto davanti” e ancora “non ho trovato nulla di meglio per il corpo, che il silenzio”.
Se Aharon a cui vengono uccisi suoi figli, mantiene un atteggiamento silente e dignitoso, tanto più chi non si trova in una simile situazione.
A volte non ci rendiamo conto ma, in alcune circostanze, sarebbe meglio seguire l’esempio che indicano i nostri maestri.
Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna