L’uso esplicito del razzismo
Non è più tempo di restare alla finestra. La nostra società non può permettere, nel nome sacrosanto della libertà di parola, l’uso esplicito del razzismo nella politica di strada per coprire le disfunzioni delle amministrazioni locali e dello stato. Lo sgombero forzato di famiglie rom da case popolari di un quartiere degradato di Roma nel nome della pulizia etnica e con ampio uso di slogan e simbologie fasciste non è tollerabile. Quel quartiere, come tanti altri nelle metropoli italiane, vive problemi sociali devastanti perché le tante amministrazioni locali che si sono succedute – di destra e di sinistra – non hanno fatto il loro dovere. E se lo Stato si fa vivo solo per gestire l’emergenza di uno sfollamento forzato, c’è veramente qualcosa che non funziona. In tutto questo, ci tocca assistere a trasmissioni televisive che descrivono la cronaca dello sgombero dando libera voce al presidio di Casa Pound che per bocca del suo rappresentante locale in mimetica dichiara apertamente la sua fede fascista, difeso a spada tratta nella sua libertà di espressione dalla conduttrice Barbara Palombelli. Un’interpretazione del tutto erronea del concetto stesso di libertà, che non tiene conto, colpevolmente, degli insegnamenti della storia.
Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC
(5 aprile 2019)