L’iniziativa a Mantova
Memoria, il canto dei bambini

Emozionante cerimonia, nella sinagoga Norsa di Mantova, a ricordo della deportazione verso i campi di sterminio nazisti di 42 mantovani ebrei, avvenuta il 5 aprile 1944.
Nell’occasione il Presidente della Comunità ebraica mantovana Emanuele Colorni ha ricordato, ai numerosi presenti intervenuti, gli avvenimenti di quel tragico 5 aprile di 75 anni fa quando un gruppo di 42 ebrei, tra l’indifferenza generale, fu caricato su un autocarro che si diresse verso la stazione ferroviaria di Mantova. Da lì, stipati su un carro bestiame aggiunto al convoglio numero nove proveniente da Fossoli con altri deportati ha inizio il tragico viaggio verso i campi di sterminio di Auschwitz. Tra questi deportati ebrei la più giovane era Luisa Levi di appena 14 anni.
Roberto Israel in rappresentanza dell’Associazione “Figli della Shoah”, la cui presidente è la senatrice a vita Liliana Segre, ha sottolineato come l’indifferenza sia la peggior nemica da combattere in quanto amica di tutte le dittature, ed ha espresso preoccupazione perché anche oggi si percepiscono i segni della stessa indifferenza di allora, sui temi razziali.
Il coro di voci bianche “Voci in Festa Città di Mantova” dell’Associazione culturale Pomponazzo, diretto dal Maestro Marino Cavalca e accompagnato all’organo da Samanta Chieffallo, ha poi eseguito tre brani musicati dallo stesso Cavalca su testi scritti da bambini e ragazzi periti nei campi di sterminio, tra i quali una poesia di Anna Frank.
Come ha detto Emanuele Colorni, la presenza dei bimbi simboleggia la vita e il nostro futuro e tramite il loro canto la Comunità ebraica di Mantova vuole dare simbolicamente voce a tutti coloro che allora, nel buio tetro della Shoah, non l’hanno avuta.
La Scola Cantorum Pomponazzo ha poi eseguito quattro brani di autori ebrei mantovani di fine Ottocento, tratti dall’archivio della Comunità ebraica. La Presidente dell’Associazione Pomponazzo Claudia Mantovani ha comunicato che a breve verrà prodotto, grazie al contributo della Fondazione Franchetti, un CD con una selezione di questi brani di ispirazione lirica, brani che rappresentano una particolarità tutta mantovana nel mondo della musica sinagogale.
La serata si è conclusa con la preghiera in ebraico “El Malè Ramamin” (Dio pieno di misericordia) recitata da Maurizio Jarè.

Mauro Patuzzi, Associazione Culturale P. Pomponazzo – Mantova

(7 aprile 2019)