Informazione – International Edition
Libri ebraici a casa Savoia
La possibilità di consultare il catalogo di una delle più importanti collezioni di libri ebraici antichi di Italia e non solo, a portata di click sul sito dell’Archivio di Stato di Torino. Sull’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition la notizia della creazione di una banca dati della collezione di volumi raccolti nei secoli dai Savoia, frutto del lavoro di ricerca e schedatura realizzata da Chiara Pilocane, direttrice dell’Archivio Ebraico Terracini, con la supervisione scientifica di Corrado Martone, professore di Lingua e Letteratura ebraica presso l’Università di Torino. Come spiegato anche nel numero di Italia Ebraica attualmente in distribuzione, la banca dati è ora accessibile online con un’apposita sezione sul portale internet.
Ancora per la newsletter dedicata al pubblico internazionale la notizia che si terrà a Roma fra poche settimane un grande convegno dedicato al controverso tema dei Farisei, importante punto di riferimento religioso nell’epoca che precedette la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme da cui prese poi piede l’ebraismo rabbinico, ma spesso additato in modo negativo nei testi e discorsi della Chiesa: lo scopo proprio quello di abbattere secolari pregiudizi che hanno rappresentato anche ostacoli importanti al dialogo ebraico cristiano.
È stato invece selezionato il progetto per creare un monumento a Villa Emma, per ricordare la straordinaria storia di memoria e salvezza di cui fu teatro: a vincere la competizione che ha ricevuto candidature da tutta Italia e diverse località del mondo il non-edificio dello Studio Bianchini e Lusiardi Associati di Cremona (a firmare la versione italiana Arianna Mercuriali, studentessa della Scuola traduttori e interpreti di Trieste che sta svolgendo il tirocinio nella redazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane).
Nella sezione Italics la ripresa di un lungo approfondimento dedicato alla storia del ghetto di Venezia dal magazine americano Tablet. “È ammirevole la lezione di densità culturale e chiarezza espositiva che ci viene offerta con generosità dal Prof. Benjamin Ravid in un suo recente articolo sul ghetto di Venezia. Si tratta di legare l’esperienza storica a questioni della nostra contemporaneità. In che modo si sono articolate le dinamiche di esclusione che hanno caratterizzato le minoranze (e in questo caso i gruppi ebraici che hanno popolato Venezia) nel passato, e come lo studio di quegli episodi ci può far ragionare sulle tante esclusioni del presente? Si tratta di un esempio virtuoso di uso della storia, a fronte dei troppi abusi politici che di questi tempi fanno da cornice alle molte campagne elettorali che ci vedono coinvolti” lo commenta il direttore della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano Gadi Luzzatto Voghera, in una riflessione tradotta in spagnolo per Bechol Lashon. Infine in pilpul lo storico sociale delle idee David Bidussa ricorda due anniversari importanti di questo 2019, la caduta del muro di Berlino trent’anni fa e la rivoluzione islamica in Iran quaranta. “Non è vero che siamo entrati nel XXI secolo nell’‘indimenticabile 1989’, ma nel ‘dimenticato 1979’,” conclude.
rt
(8 aprile 2019)