Shir Shishi – Shabbat di pace
Leggendo le poesie di Emilio Jona, noto intellettuale torinese di origini biellesi, avvocato, autore di diversi libri, nonché uno dei primi ad occuparsi insieme a Sergio Liberovici di canzone popolare e di cultura urbana e contadina in Piemonte e nel mondo, mi sono soffermata sulla lirica “Il taled”. Nell’ordine delle pagine, questo componimento giunge dopo quello intitolato “Libertà di Chador” e la dialettica tra maschio e femmina, antico e moderno, libertà di scelte e costrizioni, mi ha davvero colpita. Leggendo il quadro narrativo disegnato da Jona ho pensato ai dipinti densi di colore e di forme angolose eppure oniriche del pittore, anch’egli piemontese, Mario Lattes.
Una poesia per dire Shabbat di pace.
Sarah Kaminski, Università di Torino
Liturgico manto di giglio
il nostro raccoglimento isola
e iscrive in un reciproco esilio
altro non è la sua memoria che vanto
che tempo di un’antica ferita
grondante di incrollabile canto.
Perscrutabile fato
mai ci perdoneremo di essere stati perseguitati
mai ci perdonerete di averci perseguitati!
Emilio Jona, La cattura dello splendore, Vanni Scheiwiller, Milano 1998, p. 214
(Nell’immagine, quadri tratti dall’esposizione “Mario Lattes. Antologia personale” a cura di Vincenzo Gatti)