A un passo dalla luna
È fallito sul più bello il tentativo di allunaggio della sonda israeliana Beresheet, che ha subito un guasto al motore nella fase conclusiva dell’operazione. Resta comunque un’impresa storica, destinata ad aprire una strada. “Non è andata come speravamo, ma prima o poi ce la faremo” ha sottolineato il Presidente israeliano Rivlin, dicendosi ammirato dal gruppo che ha lavorato al progetto. “Se una prima volta non ci si riesce, si prova di nuovo” il commento del Premier Netanyahu.
Per lo storico israeliano Benny Morris, intervistato dal Corriere, due le ragioni principali della vittoria di Netanyahu nelle recenti elezioni. La demografia: “Ortodossi e sefarditi fanno più figli, e quasi tutti votano a destra”. E la responsabilità degli arabi israeliani: “Molti odiano Israele e non votano, favorendo lo statu quo”. Per Morris si tratterebbe comunque di una vittoria di Pirro. “Entro un anno – sostiene – gli scandali e i processi lo costringeranno a dimettersi”. In caso di uscita di scena, aggiunge, difficile prevedere cosa potrà accadere: “Le cose possono migliorare ma pure peggiorare. Di sicuro, l’idea che il Medio Oriente sia immobile è un abbaglio clamoroso”.
In Israele intanto ci si prepara anche all’Eurovision, il festival musicale che si svolgerà a Tel Aviv dal 14 al 18 maggio. L’ospite più atteso, aspettando conferme ufficiali, è la popstar di fama mondiale Madonna. Scrive il Foglio: “La società di produzione Live Nation, lunedì sera, ha già fornito anche i dettagli: la popstar americana si esibirà la sera della finale, sabato 18 maggio, e canterà due canzoni, prima della diffusione dei risultati”.
Carica di suggestioni la mostra Il Rinascimento parla ebraico inaugurata ieri al Meis. “L’epoca d’oro dell’umanesimo, la folgore che squarciava le brume del Medioevo, era figlia di un vivifico contagio. Il Rinascimento parla ebraico: questo il titolo, e al tempo stesso la tesi, della grande mostra” scrive il Quotidiano Nazionale. “È un dialogo, quello della civiltà rinascimentale nei confronti del pensiero e della tradizione ebraici – si legge su Repubblica Bologna – che si coglie nella pittura, come nei dipinti del Mantegna a Mantova, di Cosmè Tura a Ferrara, di Vittore Carpaccio a Venezia; nella filosofia, come nelle esemplari Conclusiones di Pico della Mirandola; nell’editoria e negli apparati celebrativi e nelle feste attraverso cui prende via via forma l’idea del teatro”.
L’iniziativa del ministro Salvini di non partecipare alle celebrazioni del 25 Aprile è attaccata dal parlamentare Emanuele Fiano, che ne scrive sull’organo di informazione del PD Democratica: “Nessuna mente mediamente cosciente della nostra storia – la sua riflessione – nessun osservatore in buona fede, nessuna persona che non abbia una poltrona incollata al proprio cinismo, potrebbe pensare che la battaglia per la liberazione dai fascisti e dai nazisti sia stato un derby. A meno che tu non sia Salvini, a meno che tu non sia un leader della destra populista, a meno che tu non abbia bisogno di dividere il popolo, per fomentarne la rabbia, per esaltarne i problemi materiali, per distrarli dai tuoi fallimenti”.
Sul Corriere Donatella Di Cesare presenta il nuovo volume dei Quaderni Neri di Heidegger in uscita in Germania. “Nessun riferimento esplicito agli ebrei, al nazismo o al destino tedesco. Solo una volta – scrive Di Cesare – affiora di nuovo la critica al monoteismo, già sviluppata in precedenza: il Dio ‘unico’, che non tollera altri dèi, sarebbe il modello teologico dei ‘dittatori’ politici”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(12 Aprile 2019)