Nel nome di Bonaventura
Il giardino del plesso universitario Capponi di Firenze dedicato a Enzo Bonaventura, direttore del laboratorio di psicologia espulso nel ‘38 a seguito delle leggi razziste, emigrato nell’allora Palestina mandataria dove fu tra i padri della psicologia accademica israeliana e rimasto ucciso nell’aprile del ’48 nell’attentato arabo al convoglio diretto all’ospedale Hadassah.
Alla cerimonia di svelamento della targa sono intervenuti il rettore Luigi Dei, l’assessore comunale Andrea Vannucci, la presidente della Comunità ebraica fiorentina Daniela Misul, l’assessore UCEI David Meghnagi, principale promotore dell’iniziativa, oltre a una nipote di Bonaventura giunta appositamente da Israele assieme ad altri familiari. Auspicio comune di tutti gli intervenuti è che il giardino, per la sua posizione centrale tra la facoltà di Scienze Umanistiche e il rettorato, diventi punto di studio e di ritrovo degli studenti ma anche di ricordo e riflessione.
“Un’idea – ha sottolineato Vannucci – che è nata nell’ottantesimo anniversario di una pagina vergognosa per la storia del nostro paese. Un’occasione, voluta a stretto braccio con l’Università di Firenze, per tenere sempre presente la riflessione di Primo Levi: ‘È accaduto, quindi potrebbe accadere di nuovo’. Un grazie particolare a David Meghnagi per la passione e l’umanità con cui ha prima condotto le ricerche sulla vita di Bonaventura e le iniziative per ricordarlo”.
(Ha collaborato Lionella Viterbo)
(14 aprile 2019)