Oltremare – Apollo e Beresheet
Tutti a dire che è stato un successo, e che il solo fatto di arrivare fino alla luna è stata una impresa incredibile e che bisogna recuperare subito il buon umore e ricominciare, che la prossima volta sulla luna ci facciamo le piroette noi, altroché!
E probabilmente ce le faremo, a vedere la baldanza con cui è partita in quarta l’iniziativa di fondare subito il Beresheet 2, senza far passar tempo in mezzo, non sia mai che poi ci passi la voglia.
Però in pochi parlano della missione di SpaceIL (la non-profit che accompagna gli ingegneri e i tecnici che adesso devono evitare un secondo smaciullamento sulla superficie lunare), e cioè del cosiddetto effetto Apollo che vuole suscitare. Come negli anni ’60 in America gli Apollo che si susseguivano si portavano dietro una galassia di invenzioni e innovazione, SpaceIL con il lancio (adesso i lanci) di Beresheet vuole contribuire a orientare i bambini e i giovani israeliani allo studio della matematica e delle materie scientifiche. E non lo fa per divertirsi, ma per aiutare il paese a mantenere la sua natura di Start Up Nation.
Israele non è riuscita negli ultimi trent’anni a formare un numero sufficiente di professionisti che prendano il posto di quelli arrivati in massa in seguito al crollo dell’Unione sovietica, ora vicini alla pensione. Oggi come oggi mancano alla hi-tech qualcosa come 10,000 ingegneri per tenere alto il ritmo di ricerca e innovazione, e Israele rischia un ridimensionamento doloroso della sua industria portante se non si interviene per tempo. Far sognare loro la luna è un buon modo per convincere i bambini a studiare le tabelline, o così si spera a SpaceIL, che intende cavalcare l’onda emotiva del primo successo incompleto e continuare con le iniziative educative già partite con Beresheet 1.
Israele Start Up Nation e Israele sulla luna, due ottimi motivi per tifare per Beresheet 2.
Daniela Fubini