Claudio Magris, letteratura e libertà

“In un suo recente articolo Claudio Magris ricordava una storia ebraica chassidica: il rabbino Zussia, in punto di morte, dice ai suoi fedeli che presto il Signore non lo sgriderà perché lui non è stato Abramo o Mosè ossia perché non è stato un grande e vero santo. Dio lo riprende ma per un altro motivo: “Disgraziato, perché non sei stato Zussia?”. Lo riprende perché non è stato fedele a se stesso. Con Claudio Magris, questo pericolo non c’è”. Con un aneddoto legato alla cultura ebraica Piergaetano Marchetti, presidente della Fondazione Corriere della Sera, ha voluto aprire la serata organizzata al Teatro Franco Parenti di Milano per rendere onore al grande intellettuale e scrittore triestino Claudio Magris e ai suoi 80 anni di vita. Davanti a una sala gremita, simbolo dell’affetto dei lettori nei confronti di Magris, il grande maestro ha raccontato tra aneddoti, riflessioni e ironia, alcuni passaggi del sua vita e della vita dei suoi libri. “Prima di ringraziare per questa festa incredibile, vorrei dire che cosa è stato scrivere per il Corriere: cioè il grande insegnamento che dà scrivere per il quotidiano, la suggestione che ti dà quella scrittura a contatto con la realtà, che ti tira fuori le cose più vere. Non finirò mai di citare Mark Twain, che diceva “la realtà è più fantastica della fantasia”. Lo si impara scrivendo per un quotidiano”, ha sottolineato Magris, in apertura della serata omaggio organizzata da Fondazione Corriere, Corriere della Sera e Garzanti. Un tributo a sorpresa è giunto in forma di lettera a firma del Premio Nobel 2010 per la Letteratura, Mario Vargas Llosa: “Benvenuto nel club degli ottuagenari — ha scritto Vargas Llosa — io già da tre anni ne faccio parte. La letteratura è un vizio sano che mantiene i suoi cultori in buona forma e lucidi”. Rispetto alla serata-evento – che ha visto la partecipazione dei grandi volti del Corriere della Sera, dal direttore Luciano Fontana al suo predecessore Ferruccio De Bortoli, fino all’amministratore delegato del Gruppo Gems Stefano Mauri, e tanti altri – Magris ha sottolineato che “Se è possibile accettare senza imbarazzo questo regalo, è perché ogni riconoscimento non va alla singola persona, ma a tutte le altre che abbiamo incrociato, che hanno fatto balenare in noi cose che da soli non avremmo capito”.