“Manifesto fine vita, esempio positivo”
Riconoscimento internazionale per i promotori del “Manifesto interreligioso dei Diritti nei Percorsi di Fine Vita” sviluppato da un gruppo promotore costituito da ASL Roma 1, GMC – Università Cattolica del Sacro Cuore e Tavolo Interreligioso di Roma e che ha tra i propri firmatari anche l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Il gruppo di lavoro che ha promosso il progetto, recentemente presentato a Roma, ha ricevuto infatti ad Amman il secondo premio della World Interfaith Harmony Week istituita dall’Onu su proposta di re Abdullah II di Giordania.
“I leader di diverse fedi (buddista, cattolico, islamico, indù, ebreo, ortodosso, cristiano riformato) – si legge nella motivazione del premio – hanno firmato un Manifesto per assicurare sostegno religioso e spirituale ai malati in strutture sanitarie come ospedali, ospizi o a casa durante la fase finale della loro vita”.
Soddisfazione è stata espressa dal gruppo promotore: “Una conferma – viene detto in una nota – che siamo sulla strada giusta, affinché i principi, da tutti condivisi, si traducano in realtà viva all’interno di tutte le strutture sanitarie italiane per il bene di ogni paziente al termine del percorso esistenziale”.
Per l’UCEI il manifesto è stato sottoscritto in febbraio dalla Presidente Noemi Di Segni, accompagnata per l’occasione dal vicepresidente Giorgio Mortara e dal Consigliere Guido Coen.
(18 aprile 2019)