La libertà è il punto di partenza

momiglianoA partire dal secondo giorno della festa di Pesach ha inizio il conteggio dell’Omer ovvero i 49 giorni al termine dei quali ricorre la festa di Shavuot che, secondo l’interpretazione deai Maestri, corrisponde al giorno in cui il popolo ebraico, ai piedi del Monte Sinay, ascoltò le Dieci Parole. Il conteggio che unisce le due festività stabilisce in modo emblematico un legame tra il ricordo dell’uscita dall’Egitto, inteso come liberazione dal giogo della schiavitù, e l’accoglienza della Torà, che rappresenta l’identità spirituale del popolo ebraico che, in questo modo, porta a compimento il processo di liberazione. Il conteggio dei giorni dell’Omer evidenzia un principio molto importante ed attuale: la liberazione nazionale non è che il primo passo di autonomia di un popolo, dietro al quale sono in agguato molti pericoli di regressione, come ben ci ricorda il racconto della Torà rappresentandoci i momenti di smarrimento del popolo d’Israele che non tarda ad augurarsi di tornare a servire l’Egitto piuttosto che affrontare i rischi del deserto, fino a provare nostalgia “per i pesci e i cocomeri che mangiavano in terra d’Egitto”, quasi nascondendo con il misero cibo i secoli di umiliazioni e servitù subiti in terra straniera. La nostalgia della “terra d’Egitto”, il rimpianto della schiavitù “in cambio di un piatto di pesce e di cocomeri” non è purtroppo confinato nel racconto biblico, è, al contrario, il racconto della Torah che ci mette di fronte ad un pericolo – la regressione dalla libertà all’asservimento – che è sempre attuale, per ogni popolo. Il conteggio dell’Omer ci indica un metodo per mantenere e rafforzare la libertà: ricordare che si tratta di un punto di partenza e non di una meta conseguita definitivamente, è l’inizio di un percorso nel quale è indispensabile avere degli obiettivi che siano di grande levatura dal punto di vista morale, di crescita verso i grandi valori della vita, di responsabilità condivisa. Così come è la Torà per Israele.

Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova

(24 aprile 2019)