A Milano il corteo nazionale 25 Aprile, il compito di ricordare
![](https://moked.it/files/2019/04/IMG_20190425_143325815-e1556196836616-790x539.jpg)
L’Italia, a partire dal corteo nazionale a Milano, scende in piazza per festeggiare il 74esimo anniversario della Liberazione. Lo fa ricordando gli eroi che scelsero di combattere il nazifascismo, dai partigiani ai volontari della Brigata Ebraica, ricordando chi sacrificò la propria vita in nome dell’Italia libera. “La Festa del 25 Aprile ci stimola a riflettere su come il nostro Paese risorse dalle rovine della guerra. – ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Un nuovo risorgimento per un popolo che ha saputo resistere. Tutti conosciamo le gesta dei partigiani, nelle montagne e nelle città. Così come l’appoggio dei civili a chi sfuggiva a un destino di morte. Conoscere la tragedia che l’Italia attraversò in quel periodo aiuta a comprendere le tante sofferenze che si consumano alle porte dell’Europa”. Un messaggio chiaro che portano con sé le migliaia di persone che in queste ore partecipano al corteo nazionale di Milano, dove, come negli scorsi anni, sfilano i vessilli dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Brigata Ebraica. “Una presenza importante – sottolinea a Pagine Ebraiche il sindaco della città di Milano Giuseppe Sala, aprendo il corteo – La Brigata Ebraica è una testimonianza di quel momento fondamentale di lotta per la libertà. Contestarla, significa essere ignoranti”.
“Non dobbiamo disperdere la grande eredità di quanti hanno sognato questa Italia libera, democratica. Purtroppo, da parte mia, c’è anche una amara presa di coscienza, alla luce di quanto succede oggi, ossia che il sacrificio di tutti quelli che allora fecero una scelta di campo, difficilissima, sia stato vano. Tutti sembrano aver dimenticato cosa voleva dire non avere la libertà”, il messaggio della senatrice a vita Liliana Segre, lanciato lo scorso anno e presagio delle ennesime divisioni politiche su di un giorno che dovrebbe unire. “Chi fa politica non può ignorare la storia. – ha sottolineato negli scorsi giorni Segre, in riferimento ai politici che hanno scelto di non partecipare alla Festa del 25 aprile – Deve averla studiata. Con ognuna di queste dichiarazioni chi ha dato la vita muore una volta di più. Non penso solo ai partigiani, ma anche ai militari italiani, morti di stenti, malattie, in un campo di concentramento, pur di non aderire alla Repubblica Sociale”. A ribadire questo concetto, le parole del Presidente Mattarella: “”Festeggiare il 25 aprile significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent’anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni. Significa ricordare la fine di una guerra ingiusta, tragicamente combattuta a fianco di Hitler. Una guerra scatenata per affermare tirannide, volontà di dominio, superiorità della razza, sterminio sistematico””.