“Brigata Ebraica, tanti applausi”

IMG_20190425_143313921_HDR“Esprimo a nome dell’Anpi Provinciale di Milano profonda esecrazione per i vergognosi insulti antisemiti alla Brigata Ebraica, durante la grande manifestazione nazionale di oltre 70.000 persone a Milano nella ricorrenza del 25 aprile. Abbiamo sempre, con forza ribadito che chi offende il simbolo della Brigata Ebraica ingiuria l’intero patrimonio storico della Resistenza italiana che è stata un grande moto unitario di popolo e di Combattenti per la Libertà. Queste ignobili provocazioni rappresentano un ulteriore gravissimo oltraggio alla memoria degli ebrei italiani che hanno partecipato alla Resistenza: Umberto Terracini, Leo Valiani, Eugenio Curiel, i fratelli Rosselli, Giulio Bolaffi e tanti altri”. Così Roberto Cenati, presidente dell’Anpi Milano nel chiarire una volta di più che ad essere fuori luogo il 25 Aprile sono quei pochi che ogni anno contestano la presenza dei simboli della Brigata Ebraica. “Secondo me è la manifestazione è andata bene. C’è stata più partecipazione e organizzazione anche da parte nostra nello sfilare con la Brigata e con l’Hashomer Hatzair” sottolinea Milo Hasbani, presidente assieme a Raffaele Besso della Comunità ebraica di Milano. Entrambi hanno sfilato – assieme ad altri Consiglieri – dietro al tradizionale striscione della realtà ebraica milanese mentre a portare il gonfalone dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane è stata l’ex presidente Ugei Carlotta Jarach. A portare colore e far sentire la propria Schermata 2019-04-28 alle 10.14.31voce, anche i giovani dell’Hashomer Hatzair con il significativo striscione: “Dalla rivolta del Ghetto di Varsavia ad oggi… ora e sempre RESISTENZA”. Molti gli applausi diretti alla Comunità così come alla Brigata. Certo molti di più dei vergognosi insulti a cui però – come negli anni passati – viene dato troppo risalto. Perché, come ha confermato in corteo a Pagine Ebraiche il sindaco di Milano Giuseppe Sala: “La Brigata Ebraica è una testimonianza di quel momento fondamentale di lotta per la libertà. Contestarla, significa essere ignoranti”.