Lori Kaye e il gesto d’eroismo nella sinagoga sotto attacco
Anche sui quotidiani italiani si continua a parlare dell’attacco alla sinagoga di Poway, in California. Il 19enne attentatore, scrivono La Stampa e Messaggero, prima di colpire la sinagoga Chabad aveva postato su un sito di estrema destra una sorta di delirante manifesto in cui rilanciava teorie antisemite, in cui parlava di difendere la sopravvivenza della stirpe europea e confermava di aver tratto ispirazione dalla recente strage di cinquanta musulmani a Christchurch, in Nuova Zelanda. Secondo alcune ricostruzioni fortunatamente il fucile dell’attentatore – arrestato sabato sera – si sarebbe inceppato durante l’attacco in cui è stata uccisa la sessantenne Lori Kaye, di cui Repubblica racconta l’eroismo. La donna si è infatti frapposta tra l’assassino e il rabbino Yisroel Goldstein, salvandogli la vita. “Lei è morta sul colpo. L’attentatore ha insultato gli ebrei e ha ferito altre due persone, tra cui una bambina israeliana di otto anni”. Johnathan Greenblatt, direttore della Anti-Defamation League, organizzazione ebraica per i diritti civili, ha osservato, riporta il quotidiano, che “non bisogna essere sorpresi” di episodi del genere in un clima in cui “l’intolleranza è generalizzata e il pregiudizio assume dignità politica”. Sul Corriere, Guido Olimpo traccia un collegamento tra gli attacchi dei suprematisti bianchi e quelli dei jihadisti: I”mitando lo Stato Islamico il militante razzista colpisce luoghi di culto, i fedeli, chiunque sia considerato un pericolo per ‘la nazione bianca’. Sinagoghe, moschee e chiese afro-americane diventano bersagli, facili da colpire in quanto è impossibile proteggerli tutti e il sangue versato provoca condanna, dolore, angoscia”.
Elezioni spagnole. Il voto in Spagna rispetta le previsione e il Psoe, il partito socialista di Pedro Sànchez, si conferma vincitore con il 28,7% dei voti, seguiti dai popolari (Pp) di Pablo Casado con il 16,7% e da Ciudadanos con il 15,8%. Per il Psoe comunque non sarà così semplice costruire la coalizione di maggioranza. “Quanto ampia potrà essere la nuova maggioranza parlamentare – scrive Repubblica – si capirà dalle trattative delle prossime settimane, però un elemento inconfutabile sul colore del prossimo esecutivo: tutte insieme, le tre destre che ambivano a mandare il Psoe all’opposizione restano lontanissime dal numero di seggi necessario per governare”. La formazione di estrema destraVox entra per la prima volta in Parlamento, con il 10,3% dei voti. “La sua pattuglia è molto più modesta di quanto molti temessero e lascia Vox nella posizione di fanalino di coda tra i conservatori”, scrive Repubblica (a gioire in Italia per il risultato di Vox, Giorgia Meloni, intervistata da La Stampa).
Nostalgici a Predappio. Repubblica e La Stampa raccontano la sfilata dei pochi nostalgici neofascisti che si sono fatti vedere a Predappio per mettere in scena la farsa della commemorazione dell’uccisione di Benito Mussolini. “Un anno fa per la morte di Mussolini erano venuti in 600, stavolta circa la metà, e questo è un buon segno — afferma il sindaco Pd Giorgio Frassineti, il cui secondo e ultimo mandato scadrà con le elezioni di maggio -. E’ la trentesima manifestazione cui assisto e sinceramente non ne posso più, non è quel che si merita Predappio. Questa è gente che non porta niente, vengono qui a festeggiare il loro regime senza pensare che sotto il fascismo manifestare era proibito. La polizia avrà filmato il saluto romano e sarà la magistratura a valutare, ma queste cose le combatti con la cultura, la scuola e i centri studi come quello con annesso museo sul fascismo che vogliamo aprire a Predappio”. I giornalisti dei due quotidiani chiedono ai nostalgici a chi andrà il loro voto e spiegano che il nome più citato è quello di Salvini. A riguardo, Claudio Cerasa sul Foglio mette in guardia da facili associazioni: “Può piacere oppure no, ma per capire le ragioni del successo di Salvini non è sufficiente concentrarsi sulle tracce di fascismo che pure sono presenti nel lessico e nella grammatica del Truce di governo. Serve qualcosa di più. Serve capire cosa manca all’opposizione per essere considerata un’alternativa. Serve capire se sia sufficiente questa opposizione per avere una buona alternativa”. Cesara elenca cinque punti per spiegare il successo di Salvini.
Milano, sfregi alla Storia. Ieri è stata bruciata un’altra corona sulla lapide che ricorda un partigiano, quella di Mario Peluzzi. L’Anpi accusa Forza Nuova (accusa respinta con sdegno) che con CasaPound e Lealtà Azione ha organizzato per oggi la manifestazione per la commemorazione della morte di Sergio Ramelli. Il volantino dà appuntamento per un “corteo”, genere di manifestazione vietata dalla prefettura che ha concesso solo un presidio (Corriere Milano). A proposito di sfregi alla Memoria, si torna a parlare degli insulti distribuiti a Milano, al corteo del 25 aprile, dal gruppo di propal contro Brigata Ebraica, Comunità ebraica e Hashomer Hatzair: “Non ci sono più giustificazioni di fronte a questo ennesimo scempio”, scrive Davide Romano in un editoriale sulle pagine milanesi di Repubblica. Sullo stesso quotidiano, il giornalista Paolo Berizzi denuncia le minacce e gli insulti ricevuti dal mondo dell’estrema destra per le sue inchieste.
Il ritratto di Giacomino Debenedetti in libreria. Grazie alla scelta dell’editore Bompiani di ripubblicarlo, torna in libreria Giacomino, il ritratto-affresco che Antonio Debenedetti dedicò al padre Giacomo, grande critico letterario dello scorso secolo. A parlare del libro – uscito in prima edizione per Rizzoli – un ampio articolo del Corriere della Sera: Debenedetti fu, scrive il quotidiano, “teorazzatore, nella critica, del personaggio-uomo, autore di racconti e memorie politiche come Amedeo (1926), Otto ebrei (1944),16 ottobre 1943 (1944), fu sodale di Alberto Mondadori nella nascita del Saggiatore”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked